E’ salito a 11 il numero dei casi di coronavirus a Pedara e tra questi ci sono anche tre bambini: due si trovano ricoverati assieme ai genitori – anch’essi positivi – al San Marco di Librino, ma le loro condizioni non sarebbero preoccupanti. I contagi sarebbero tutti collegati tra loro e il fenomeno resta circoscritto a tre nuclei familiari. La situazione è costantemente monitorata dalle Usca, le Unità territoriali di continuità assistenziale dell’Asp, che hanno effettuato decine di tamponi a persone che potrebbero aver avuto contatti con gli attuali affetti da Covid-19.
Chiusi, a scopo precauzionale, i centri estivi frequentati dai 3 minorenni. L’obiettivo è quello di isolare i casi (7 i pazienti in isolamento domiciliare e 4 i ricoverati) ed evitare così che il virus possa diffondersi.
«Il numero sta aumentando – ha precisato il sindaco Antonio Fallica – in relazione ai tamponi che sono stati fatti ai primi pazienti positivi di questa nuova ondata. E’ normale che ci sia questo incremento e comunque non siamo in una fase di emergenza». Il primo cittadino ha poi smentito che il virus sia partito dalla comunità evangelica locale: «Alcuni soggetti che professano questa confessione sono positivi, avrebbero contratto il virus da altre persone di altri paesi, ma non c’è nessun focolaio. Siamo in un momento molto delicato per la nostra economia – ha aggiunto Fallica – e dobbiamo stare molto attenti per evitare di chiuderci dentro nuovamente. Questo è possibile solo spezzando la catena del contagio ed evitando terrorismo psicologico e inutili allarmismi. La situazione è sotto controllo e dobbiamo stare vicini moralmente alle famiglie dei malati, senza la caccia all’untore che purtroppo si sta verificando. Dobbiamo riscoprire quel “sistema paese” che nei mesi scorsi ha dato i suoi frutti, certi che se la situazione dovesse peggiore – ha concluso il sindaco – siamo pronti a intervenire con altre misure».