PALERMO – La Sicilia con l’11,5% è la regione italiana con la maggiore percentuale dei casi di coronavirus ospedalizzati, una cifre nettamente superiore alla media nazionale del 6,6%, seguono la Liguria (10,4%) Lazio (9,9%), Puglia (8,9%), Piemonte (8,6%), Abruzzo (8,2%), Basilicata (7,9%). Lo rivela il monitoraggio della Fondazione Gimbe che sottolinea come «da fine luglio si rileva in Italia un incremento dei pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva, che sono aumentati rispettivamente da 732 a 3.625 e da 49 a 319».
«Se il dato nazionale – dice il presidente della Fondazione, il siciliano Nino Cartabellotta – non lascia intravedere alcun sovraccarico dei servizi ospedalieri, iniziano ad emergere differenze regionali rilevanti».
In particolare, al 6 ottobre ben 8 regioni registrano tassi di ospedalizzazione per 100.000 abitanti superiori alla media nazionale di 6,5: Lazio (13,9), Liguria (13), Campania (9,2), Sardegna (8,8), Sicilia (7,9), Piemonte (7,1), Abruzzo e Puglia (6,6).
La riapertura dei Covid Hospital è la testimonianza dell’aumento dei ricoveri per coronavirus. Per esempio da ieri a Ctania la Rianimazione del presidio Gaspare Rodolico di via S. Sofia è diventata centro Covid e quindi per qualsiasi altra urgenza non Covid il personale del pronto soccorso sarà chiamato a stabilizzare il paziente che sarà trasferito altrove. Siamo davanti a una situazione non ancora allarmante ma a un passo dall’esserlo visto e considerato che sia il San Marco che il Policlinico si occuperanno di Covid soprattutto per quanto riguarda le terapie intensive.
Inoltre il direttore Lazzara, che è anche direttore sanitario, ha provveduto ad emanare una circolare che sospende tutte le visite e i ricoveri non urgenti, nei fatti facendo tornare le lancette indietro allo scorso marzo-aprile e di fatto sancendo quelli che erano i timori della vigilia, e cioè la possibilità che l’assistenza sanitaria tradizionale potesse essere danneggiata nuovamente dall’aumento dei casi Covid.
Sul fronte dell’ospedale Garibaldi giungono notizie di reparti quasi pieni. Quello di Malattie infettive del prof. Cacopardo non avrebbe più un posto (20 quelli disponibili), mentre la palazzina Covid aperta al Garibaldi centro conterrebbe già più di 14 degenti, alcuni dei quali, però, praticamente guariti ma non negativizzati e per questo costretti a restare ospedalizzati in attesa di novità.
E la novità potrebbe presto arrivare dall’hotel Covid di Viagrande, il villaggio Madonna degli ulivi che sta per portare a 60 i suoi posti letto.
Oggi in Sicilia, come sottolineato dall’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, a fronte di 259 nuovi contagi ci sono state solo 4 ospedalizzazioni. «Non mi spaventa che cresca la platea degli asintomatici – ha detto Razza -: più ne cerchiamo, più ne troveremo. E’ molto importante, invece, che si lavori sul turnover ospedaliero, che si aprano aree a bassa intensità di cure e che si lavori sugli screening territoriali. E, soprattutto, che ogni cittadino uniformi i propri comportamenti al rispetto delle regole».