Secondo contagio alla Pfizer di Catania e i sindacati etnei di categoria e confederali hanno chiesto il fermo immediato e totale dello stabilimento e un incontro in videoconferenza con azienda e Confindustria. «Il contagio – in alcuni casi – si è già allargato ai familiari dei lavoratori e altri lavoratori dello stabilimento di Catania sono in attesa dei risultati del tampone».
L’incontro in videoconferenza con i vertici aziendali della Pfizer e di Confindustria Catania nonché il fermo dello stabilimento è stato chiesto dalle segreterie provinciali di Filctem Cgil – Femca Cisl – Uiltec Uil, e Cgil, Cisl e Uil di Catania.
Lo stabilimento produce farmaci. La direzione di Wyeth Lederle Catania aveva informato la RSU della volontà aziendale di riavviare il lavoro dopo un solo giorno di stop già dal lunedì 23 marzo.
«Il contagio – in alcuni casi – si è già allargato ai familiari dei lavoratori e altri lavoratori dello stabilimento di Catania sono in attesa di risultati nei confronti del tampone per il Covid-19. Recentemente inoltre la RSU aveva chiesto misure cautelative come l’utilizzo delle mascherine, di considerare i contatti con gli isolamenti fiduciari, di adottare un’analisi più attenta dei flussi di personale allo scopo di ridurre assembramenti; misure adottate da Wyeth Lederle in colpevole ritardo, solamente allo scopo di adeguarsi ai decreti che man a mano si sono succeduti. Si chiede un fermo immediato e totale dello stabilimento nelle more che sia fatto l’incontro e faremo tutto quanto in nostro potere affinché venga tutelata la salute dei lavoratori oltre qualsiasi logica finanziaria e di profitto».
Nei giorni scorsi l’altro dipendente positivo al coronavirus è morto.