Il presidente della Regione Nello Musumeci intervenendo ad Agorà su Rai3 ha ribadito come il “picco” dell’epidemia in Sicilia debba ancora arrivare e che è previsto tra la prima settimana di aprile ed entro la metà del mese.
«Secondo l’ultimo bollettino in Sicilia abbiamo 414 ricoverati per coronavirus, di cui 68 in terapia intensiva e 33 morti. Ma è chiaro che i numeri non devono illudere, perché da noi non è ancora arrivato il picco. E’ solo un campanello di allarme e noi stiamo lavorando in funzione di questa onda lunga attesa per inizio o metà aprile».
“Le proiezioni peggiori, disastrose – ha aggiunto Musumeci – parlano di 7.000 contagiati in Sicilia. Noi immaginiamo 600 posti letto in rianimazione sui quali già si lavora da diversi giorni e aree destinate a ospedalizzazione di pazienti che non necessitano di terapia intensiva”.
“E’ importante che da Roma arrivi il materiale essenziale, come le mascherine, i camici e i ventilatori perché gli operatori sanitari, che qui in Sicilia stanno contenente il dilagare del disagio, hanno serie difficoltà” ha poi denunciato il presidente della Regione.
“L’idea che se arriva al Sud il fenomeno del Nord sia la catastrofe io la respingo, perché avete idea decisamente sbagliata del Sud – ha poi aggiunto Nello Musumeci -. Per quanto riguarda la sanità siciliana, al di là di quello che si dice al Nord, è riuscita ad affrontare il problema e sta lavorando per affrontarlo, con preoccupazione, ma occupandosi di quello che serve fare. Poi Dio pensa a tutto il resto, naturalmente”.