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Coronavirus in Italia, l’epidemia rallenta ma piano

Di Michela Suglia |

La morsa del coronavirus continua ad allentarsi ma lentamente e senza picchi. Se non quello dello zero contagi, per la prima volta, in Calabria, che resta a 1.112 casi confermati con due morti in più rispetto a ieri e quasi 36 mila tamponi eseguiti complessivamente. In Lombardia diminuiscono i ricoverati in terapia intensiva – diminuiti di 18 – e i morti: sono 47 quelli di ieri, ai quali però vanno aggiunti i 282 per l’aggiornamento complessivo a tutto aprile che ogni fine mese forniscono i Comuni della regione. Nel resto d’Italia calano i malati: sono scesi a 100.704 ma il trend segna 239 persone positive in meno rispetto alle -608 del giorno prima. Sale anche il numero dei morti: toccata quota 28.710, con 474 vittime nelle ultime 24 ore. Un numero che risalta se confrontato con i 269 decessi di un giorno fa, ma che comprende le cifre Lombarde relative a decessi di alcuni Comuni dell’intero mese di aprile. Continua la crescita dei guariti: altri 1.665, portando il totale a 79.914. Un’altra conferma viene dai ricoveri in rianimazione: la tendenza al ribasso si ripete da settimane e anche oggi fa segnare 39 pazienti in meno, in tutto 1.539.

Insomma i dati in parte si assestano in parte fanno sperare, soprattutto la regione più colpita dall’epidemia. Qui, in Lombardia, i casi positivi sono 77.002, cioè 533 in più contro i 737 nuovi contagiati di ieri.

In lento miglioramento la città di Milano: ai contagiati se ne sono aggiunti oggi 115, contro i 177 di ieri, per un totale di 8.450. Calano i numeri anche nella martoriata Bergamo, a Cremona e Lodi, mentre restano stabili quelli di Brescia. Sondrio chiude la giornata a zero.

Del resto secondo l’Osservatorio metropolitano di Milano, sta cambiando l’andamento del virus tra la Lombardia e le altre regioni. «Al 31 marzo in Italia si contavano 12.428 vittime, di cui 7.199 in Lombardia (58%) e 5.229 nel resto del Paese (42%) – spiegano – Ad aprile le vittime complessive sono state 15.539, di cui 6.573 (il 42%) in Lombardia (incremento del 91%) e 8.966 (il 58%) nel resto d’Italia (aumento del 171%)». Insomma, la discesa sta continuando gradualmente e nell’ultima settimana è arrivata sotto all’1%.

Non c’è una vera tregua in Piemonte. Le vittime scendono ancora, ma preoccupano i contagi all’insù. Secondo l’unità di crisi della regione, i decessi sono stati 17 e 550 i contagi. Dall’inizio dell’epidemia, il totale sale quindi a 3.144 vittime e 27.317 contagiati, mentre non variano molto i ricoveri in terapia intensiva, pari a 178, uno in meno rispetto a ieri.

Intanto a Roma è allarme per una clinica che è stata isolata dopo aver riscontrato 22 casi positivi al coronavirus. Si tratta di 10 pazienti e 12 operatori, mentre mancano all’appello altri due operatori che non si sono presentati per fare il test. Di conseguenza l’Asl ha avviato un’indagine epidemiologica e si è deciso di trasferire i contagiati all’Istituto Spallanzani. Infine,a 48 ore dal primo allentamento del lockdown, al via il 4 maggio, restano elevati i numeri delle persone denunciate dalla polizia per aver trasgredito le norme anti contagio. Sono state in tutto 7.140, più del giorno precedente. In particolare, 7.062 per spostamenti illegittimi, 73 per false dichiarazioni e 5 per violata quarantena. Complessivamente i controlli hanno coinvolto 241.786 persone e 81.089 esercizi commerciali. Fra i titolari delle attività, 195 sono stati sanzionati e per 45 è scattato il provvedimento di chiusura. Nella settimana dal 25 aprile al primo maggio le persone controllate sono state quasi 1 milione e 800 mila.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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