Coronavirus, dramma lavoro a Fontanarossa: 1000 cassaintegrati nell’aeroporto catanese

Di Redazione / 18 Aprile 2020

Catania -La situazione è davvero drammatica. Quasi mille lavoratori in cassa integrazione straordinaria o in deroga, «stagionali restati fuori da ogni tutela», ma anche fatturati azzerati, indotto crollato tra autonoleggi, parcheggi e attività commerciali.

All’aeroporto è super emergenza, operatività a scarto ridottissimo, solo 4 voli al giorno da e per Roma, grande preoccupazione da parte dei sindacati. «Non è una situazione sostenibile, deve intervenire il governo, forse l’Europa, bisogna urgentemente prolungare gli ammortizzatori sociali, crearne di nuovi per gli stagionali, rendere strutturale il fondo di solidarietà trasporto aereo, adesso rifinanziato anno su anno». Alessandro Grasso, segretario provinciale della Filt Cgil lancia l’allarme e riporta le richieste fatte a livello nazionale dal sindacato. Non senza condividere la “battaglia” locale con le altre sigle sindacali, Fit-Cisl e Ugl, con le quali ha scritto anche al responsabile del personale Sac per chiedere un incontro su una serie di punti (ferie, tfr, anticipazioni, sospensione di consulenze esterne, riduzione retribuzione dirigenti) conseguenti alla procedura per la cassa integrazione straordinaria. «Anche se – afferma – non è il momento di fare contrapposizioni, ma di trovare assieme delle soluzioni, rinunciare ad alcuni benefit che in periodi normali non sarebbero in discussione». Sull’altro fronte, anche per l’ad di Sac, Nico Torrisi, «la situazione è catastrofica, siamo obbligati a tenere aperto l’aeroporto: i costi ci sono, le entrate sono praticamente azzerate. Adesso è il momento della responsabilità, coi sindacati dobbiamo lavorare insieme per affrontare questa situazione. Il governo dovrà inventarsi qualcosa, ma dobbiamo farci trovare pronti per la ripartenza, correggere i difetti e recuperare i gap che c’erano».

Non c’è dubbio che molto cambierà nei nostri scali. Ma adesso c’è grande preoccupazione a Fontanarossa. «Due delle tre società di handling, Aviation Services e Aviapartner Sicily, hanno tutti i lavoratori in cassa integrazione straordinaria a zero ore, 110 la prima e 75 la seconda; la terza, GH Catania, ha circa 500 dipendenti, circa il 90% dei quali in cig in deroga che scade il 20 maggio, senza contributo aggiuntivo dal fondo di solidarietà trasporto aereo. Solo una piccola percentuale è in servizio per i voli Alitalia. Ma se non si vola queste società non fatturano e non incassano. Quanto potranno resistere?», si chiede Grasso. I numeri della cassa integrazione straordinaria in Sac e Sac Service non sono meno preoccupanti. Sac ha in totale 158 dipendenti, tutti in cig, 56 dei quali a zero ore, quasi tutti amministrativi. Si andrà avanti così almeno fino al 30 aprile. Sac Service di dipendenti ne ha in totale 424. Anche qui il ricorso alla cassa integrazione a marzo è stato massiccio e ha riguardato ogni settimana il 60% della forza lavoro, anche se a rotazione, facendo turnare 160 dipendenti per assicurare la presenza di una novantina di unità ogni giorno.

La luce in fondo al tunnel non si vede ancora. «Potrebbe essere lunga – aggiunge ancora Grasso – ma più che quando dobbiamo chiederci come ripartiremo: bisogna garantire la sicurezza di lavoratori e passeggeri, l’organizzazione del lavoro dovrà cambiare».

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