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IL PARERE

Ciciliano (Cts): «Più sicuro l’obbligo vaccinale che il super green pass»

Parla uno dei mebri del Comitato tecnico scientifico al quale il governo dovrebbe chiedere nelle prossime ore un parere

Di Redazione |

Tecnicamente, è più sicuro l’obbligo di vaccinazione per tutti che il super green pass. Ma soprattutto, l’anticipo a 5 mesi della terza dose consentirà ad un numero più ampio di italiani di rinforzare da subito la protezione contro il Covid. Ne è convinto Fabio Ciciliano, membro fin dall’inizio dell’emergenza del Comitato tecnico scientifico al quale il governo dovrebbe chiedere nelle prossime ore un parere sulle nuove misure da introdurre per frenare la quarta ondata del virus. In favore dell'obblogp vaccinale si è espresso anche il governatore della Sicilia Nello Musumeci e sarebbero d'accorod anche Confindustria e sindacati.

«Premesso che sarà la politica a decidere, come è giusto che sia – dice Ciciliano – piuttosto che lasciare aperti gli spazi di socialità ai soli immunizzati o ridurne la libera circolazione, cosa tra l’altro tecnicamente impossibile, sarebbe più utile rendere obbligatoria la vaccinazione, che darebbe la massima copertura possibile. Ed inoltre in questo modo sarebbero facilitati i controlli». Tra l’altro, aggiunge, mantenere la possibilità di ottenere il green pass con il tampone antigenico, costituisce comunque una "barriera" alla diffusione del virus.

«Sappiamo dall’inizio dell’emergenza che i test antigenici non possono garantire il 100% di attendibilità. Ma – spiega – mantenerli consente comunque un’attività di screening, che altrimenti rischierebbe di saltare».

Ciciliano fa un esempio: «Ad oggi, se una persona ha la tosse o sintomi che potrebbero essere ricondotti al Covid, va in farmacia, fa un tampone antigenico e in pochi minuti ha una risposta. Nel caso in cui fosse tolta la possibilità di ottenere il green pass con il tampone antigenico, questa possibilità salterebbe e così avremmo un numero elevato di asintomatici che non verrebbero intercettati». La conclusione, dunque, è che «più è ampia la platea di chi fa un tampone e meglio è per il controllo del virus». 

 Piuttosto, sottolinea Ciciliano, una misura che può rivelarsi davvero fondamentale per contenere la crescita del virus – al di là del rispetto delle regole già in vigore e dunque l’uso della mascherina e il distanziamento in ogni situazione nella quale si verifichino degli affollamenti – è la decisione di anticipare la dose booster da 6 a 5 mesi dopo il completamento del ciclo vaccinale. «Riducendo di trenta giorni l’intervallo per la somministrazione della terza dose – dice infatti – si è aumentata in modo consistente la platea vaccinabile. La dose booster, inoltre, è immediatamente "operativà" la copertura è molto più tempestiva e immediata». E dunque, «se ci si muoverà su questa strada, riusciremo a fare il Natale in maniera più tranquilla»  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA