Catania, in spiaggia alla Plaia tutti “vicini vicini”: per fortuna il sole uccide il virus

Di Redazione / 26 Luglio 2020
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CATANIA – Mentre cresce l’allarme in Sicilia legato a nuovi casi (e focolai) d’importazione, con il rischio di nuovi provvedimenti restrittivi, in spiaggia i timori per Covid-19 sembrano ormai archiviati, dimenticati, come se il virus non ci fosse più. Se a Catania la stagione era cominciata nel migliore dei modi con grande cautela, ombrelloni e lettini distanziati (come dimostrato da tante foto pubblicate nelle scorse settimane), registrazione dei bagnanti e disinfettanti per le mani, ormai è diventata una rarità imbattersi in una mascherina. Mentre sono tornati a frotte gli ambulanti abusivi. Gli assembramenti in spiaggia ormai sono continui, gli ambulanti si avvicinano tranquillamente, spesso senza mascherina, e sono davvero pochi al mare  a rispettare il distanziamento, seppure sul litorale ci siano anche molti anziani, rimasti chiusi in casa per mesi.

Oggi la Plaia di Catania sembrava una lunga distesa di persone più che un litorale sabbioso. Migliaia e migliaia di catanesi e non, hanno preso d’assalto la spiaggia che lambisce la città affollando soprattutto le spiagge libere ma anche gli stabilimenti balneari e sulla battigia il Covid sembrava solamente un lontano ricordo. Nessun distanziamento, tutti “vicini vicini” – come recitano tanti servizi divertenti di Paparissima o Striscia la notizia – e senza mascherina, non solo al mare ma anche e soprattutto sulla spiaggia.

E anche se secondo l’Istituto superiore di Sanità si può fare il bagno a mare senza paura di restare contagiati, va ricordato che sempre secondo le regole scritte dall’Iss – che vietano qualsiasi forma di assembramento –  anche in spiaggia il distanziamento deve essere di almeno 1 metro tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare, e in ogni circostanza, anche durante la balneazione. Non rispettare le norme potrebbe portare, come detto ieri dal governatore della Sicilia Nello Musumeci, a una nuova “stretta”, all’istituzione di zone rosse e a nuove limitazioni nei movimenti.

Se si sta all’aperto senza persone attorno si può fare a meno della mascherina, ma se ci sono assembramenti o non si rispettano le distanze gli assembramenti anche a mare diventano un problema. Il virus infatti non è scomparso. E in Sicilia stiamo facendo i conti con i casi d’importazione, che se sfuggono diventano focolai locali come già successo soprattutto a Catania. 

La fortuna per i bagnanti sono i raggi del sole che “eliminano” il virus in poco tempo. I raggi e le alte temperature seccano infatti i droplet, le goccioline nelle quali “viaggia” il virus, inoltre i raggi ultravioletti lo uccidono rapidamente all’aperto, dunque ecco perché, se si rispetta il distanziamento, si può stare senza la mascherina. Ma in caso contrario, e anche al chiuso, è bene indossarla per proteggere se stessi e gli altri.

A proposito di virus e raggi solari, è in corso uno studio di Inaf e Università Statale di Milano, il cui obiettivo è capire come i raggi ultravioletti prodotti dal Sole (quelli Uv-B e Uv-A, con una lunghezza d’onda maggiore) al variare delle stagioni possano incidere sulla pandemia, inattivando in ambienti aperti il virus presente nell’aerosol delle goccioline di saliva prodotte dalle persone quando tossiscono o parlano. In estate, in particolare nelle ore centrali della giornata, bastano pochi minuti perché la luce solare riesca a rendere inefficace il virus, come hanno dimostrato anche recenti studi.

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