Sessantuno persone arrivate ad Amsterdam dal Sudafrica sono risultate positive al Covid. Lo hanno fatto sapere le autorità olandesi. Si tratta di persone che erano a bordo di due voli provenienti dal Sudafrica. Altri 531 passeggeri sono invece risultati negativi. Tutti i positivi sono stati messi in quarantena in un hotel vicino all’aeroporto di Schiphol.
Adesso le autorità stanno analizzando gli esami per capire se e quanti sono stati infettati con la variante Omicron classificata dall'Oms come “preoccupante”. A suscitare forti timori sono le possibilità che sia molto più contagiosa delle altre e che riesca a neutralizzare l’efficacia dei vaccini.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha fonito alcune informazioni preliminari secondo cui Omicron potrebbe essere associata a una trasmissibilità molto elevata, a un indebolimento dell’azione dei vaccini ma non a un’infezione più grave. Dal canto suo l'Agenzia europea del farmaco (Ema) afferma che per il momento è "prematuro" prevedere se per la B.1.1.529 sia necessario un adattamento dei vaccini.
Sulla rivista scientifica Nature la virologa Penny Moore, dell’Università del Witwatersrand a Johannesburg, chiarisce che sono necessarie circa due settimane per capire se e fino a che punto la nuova variante sia in grado di sfuggire agli anticorpi generati dai vaccini anti Covid, così come alle difese dovute all’attivazione delle cellule T del sistema immunitario. Massimo Zollo, genetista dell’Università Federico II di Napoli e coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge avverte che la B.1.1.529 potrebbe ingannare i vaccini perché sulla proteina Spike presenta un numero molto alto di mutazioni: per questo è necessario potenziare il tracciamento e accelerare la burocrazia per l’approvazione dei nuovi farmaci antivirali che bloccano la replicazione del virus nelle cellule. «Sono molto preoccupato da questa variante che ha tutte le carte in regola per essere più aggressiva delle precedenti: l’elevato carico di mutazioni sulla proteina Spike potrebbe renderla irriconoscibile agli anticorpi generati dai vaccini», ha spiegato.
Il National Institute for Communicable Diseases (NICD) sudafricano, l’istituto pubblico di riferimento sulle malattie infettive ha scritto che «una parziale elusione della risposta immunitaria è probabile, ma è altrettanto probabile che i vaccini offriranno ancora alti livelli di protezione contro il ricovero e la morte». Omicron è stata segnalata per la prima volta all’Oms dal Sudafrica il 24 novembre 2021.