Creata da Alessia Giulia Aleppo, una piccola oasi antispecista dove accoglie, cura e smista animali in difficoltà. Senza scopo di lucro. Animali abbandonati in strada, feriti, soli.Eredità genetica e culturale, ereditata da suo padre l’onorevole Giuseppe Aleppo, premiato nel passato in qualità di Assessore alle agricolture e foreste, per le iniziative in Sicilia a favore degli animali, che amava nella stessa maniera degli esseri umani.
In una terra tanto discussa circa il tema di benessere animale nasce da lei, un’attivista antispecista volontaria autonoma l’idea di rendere questa Pasqua sinonimo di vita e di nuova vita.Così assieme ai post di sensibilizzazione è andato avanti un tam tam di appelli che ha portato alla possibilità per 50 tra agnellini e Caprette e Ciro, il vitellino, di avere la garanzia di una vita felice.Ognuno dei piccoli ha trovato famiglie accoglienti dove trascorrere come membro effettivo della famiglia la sua intera esistenza. E si continua ora con conigli, vitelli, pecore, pappagalli.Ad Augusto, pappagallo recuperato per incuria, alle sue zampe deformata per lo stato di incuria appunto, in cui viveva, sono stati apportato tutori ed Alall’0asi, oggi il gallo Amerigo non sta molto bene, pare sia dolorante, si suppone una colluttazione con Malgioglio, l’ anatra particolarmente focosa (ndo coio coio).Si gode un po’ di ferie casalinghe, ha mangiato un omogeneizzato e si valutera’ una consulenza veterinaria qualora la situazione lo necessiti.
Ogni famiglia è’ stata scelta con precise e rigide caratteristiche, la conoscenza della tipologia di animale accolto e la detenzione che potesse garantire il benessere psicofisico di ogni piccolo.Dichiara Giulia Aleppo:“E’ stato faticoso ma ha ripagato di tutti i sacrifici vedere i piccoli agnellini correre a perdifiato nel giardino di casa assieme al proprio amico umano, rispondere al proprio nome, poter godere del rispetto di un essere vivente.Una missione che ha unito cuore e raziocino che ha permesso si di salvare delle vite ma di poterne garantire il benessere specista, che non bisogna dimenticarlo, non è lo stesso che caratterizza cani e gatti.La frase del pastore “preferisco venderli vivi” mi ha fatto comprendere che il mondo sta cambiando che chi arroccato a vecchie tradizioni di un mestiere che rende normali certe pratiche, il rispetto portato verso noi volontari nel consegnare i piccoli, liberi senza legarli, raccomandandosi di allattarli, regalandoci frutta o altri prodotti, mi ha fatto sperare che forse realmente il mondo può cambiare, le coscienze possono cambiare, possono evolversi in un’armonia antispecista.La mia, la nostra missione non finisce qui e ad oggi riceviamo ancora candidature di splendide famiglie pronte ad accogliere un agnellino per la vita e che coadiuviamo aiutandoli per percorso di adozione, supportando l’acquisto attraverso le donazioni e seguendoli nella crescita di questi piccoli fortunati, durante l’arco della vita”.
“Attenzione però ad iniziative simili come quelle lanciate da Giada Bau Bau”, dichiara la regista cinematografica Maria Pia Cerulo.Mi ero appassionata ai suoi salvataggi di agnelli, ho condiviso post aiutando la diffusione dell’ iniziativa.Quando però ho chiesto a Giada Bau Bau, dove andavano gli agnelli, si e’ irritata molto, ha rifiutato il mio aiuto a collocarli in santuari per animali.Ancora oggi vivono in un garage nel cemento, e mi sto attivando affinché sia anche quello un lieto fine. Però colgo l occasione di questo articolo, per dire a tutti, pretendere voi che avete salvato gli agnelli, di sapere dove e come saranno collocati, come fa Alessia Giulia Aleppo”.
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