Opportunità per rilanciare il Mezzogiorno e un progetto per lo sviluppo economico. Nel biennio 2024-2025 grazie alla legge 29 aprile 2024 che ha introdotto il Piano Transizione 5.0. sono previsti sostegni per tutte le imprese italiane che nei prossimi 24 mesi faranno nuovi investimenti in strutture produttive situate in Italia con lo scopo di ridurre i consumi energetici. Come incentivo, le imprese riceveranno un credito d’imposta proporzionale alla spesa effettuata per questi investimenti. Si è discusso soprattutto di questo nel corso del convegno “Il Piano nazionale Transizione 5.0 – La Zes unica – Decreto coesione opportunità per lo sviluppo del Mezzogiorno” organizzato da Adocec delle Aci (Associazione Dottori Commercialisti Acireale) che si è tenuto venerdì mattina ad Acireale presso la Sala Colonne d’Ercole – Free Mind Foundry.«Il Piano Transizione 5.0, previsto dall’articolo 38 del DL 39 – 2.3.2024, mette a disposizione complessivamente 13 miliardi per le imprese per accompagnarle nei processi di transizione digitale e transizione green – ha affermato Marco Calabrò, capo Segreteria Tecnica del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – Gli investimenti deriveranno anche dai nuovi contratti di sviluppo, che prevedono 3,5 miliardi destinati alle imprese. Insomma il portafoglio di incentivi per le imprese da qui fino alla fine del 2025 è particolarmente ricco». Entrando nel dettaglio tecnico della norma, Francesco Greco, Ingegnere EGE accreditato, ha evidenziato l’importanza della Tecnologia, dell’Innovazione e del risparmio energetico. Infatti, il bonus previsto dalla Transizione 5.0 è riconosciuto per i nuovi investimenti, a patto che gli investimenti comportino una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva di almeno il 3%, che sale al 5% se calcolata sul processo programmato per l’investimento. Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e strumentali nuovi indicati nell’allegato A e nell’allegato B alla legge n. 232/2016, oltre alle spese per la formazione del personale.Santi Maria Cascone, Professore Ordinario di Architettura e Tecnica del Dipartimento Ingegneria Civile Università di Catania e Massimo Cartalemi, Dottore Commercialista, già Project Manager ZES Sicilia Orientale, hanno relazionato sulle opportunità per il Mezzogiorno che deriveranno dall’adozione della ZES Unica. Si tratta di 1,8 miliardi da destinare alle imprese indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime contabile adottato, già stabilite o che si insediano nella ZES unica, per investimenti iniziali tra i 200 mila e 100 mln di euro.«Sarà un biennio di grandi opportunità di investimento per le imprese e quindi di crescita per il nostro territorio – ha affermato Fabrizio Leotta, presidente dell’Adocec delle Aci – Il Piano riguarda tanti attori che saranno protagonisti nei prossimi mesi, in primis le imprese, ma anche i commercialisti e gli ingegneri. Senza dimenticare gli Enti locali, loro avranno una grande chance e grazie al Piano potranno contribuire allo sviluppo dei nostri territori. Bisognerà essere preparati e mettere in atto le norme che i Governi nazionale e regionale stanno mettendo sul tavolo». A dare il via all’operazione tax credit è stata la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale 21 maggio 2024 del D.M. 17.05.2024 del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR. Il decreto è attuativo delle misure disposte dal D.L. 19.09.2023, n. 124 (decreto Sud) che, oltre a realizzare una Zes Unica per il Mezzogiorno in sostituzione delle 8 già esistenti, nella quale agli imprenditori vengono riservate speciali condizioni operative, dispone anche l’istituzione di un credito d’imposta a favore degli investimenti che vi si realizzano. Ha chiuso i lavori Alessandro Angelica (responsabile Mercato Imprese Banca Agricola Popolare di Ragusa) che ha relazionato sugli strumenti messi a disposizione dalle banche in favore delle imprese che intendo investire in innovazione e transizione finalizzata all’efficientamento energetico delle loro aziende.
Luogo: Acireale, ACIREALE, CATANIA, SICILIA
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