A Cinisi
“Pasta Sì”, la seconda edizione del festival della filiera dei grani Siciliani
In Sicilia le coltivazioni di grano ricoprono all’incirca 270 mila ettari per una produzione media annua che si aggira intorno alle 773 mila tonnellate
Domenica 15 Dicembre 2024 presso l’atrio del Palazzo dei Benedettini di Cinisi (Pa) con un intenso e raffinato show cooking e mercoledì 18 dicembre 2024 con una tavola rotonda presso l’aula magna dell’Istituto comprensivo di Cinisi, si svolgerà la seconda edizione della manifestazione “Pasta…Si, Festival della Filiera dei Grani Siciliani”.
Volta a valorizzare e promuovere le risorse produttive della filiera regionale cerealicola, organizzata da ArtiGrafiche Abbate con il sostegno dell’Assessorato Regionale delle Attività Produttive, del Comune di Cinisi, del Consorzio di Ricerca Gian Pietro Ballatore e dell’Istituto scolastico comprensivo di Cinisi, l’intera manifestazione si caratterizza per diversi momenti, innanzitutto di gusto, di confronto e studio tra esperti del settore, istituzioni, cittadini. Coinvolti anche gli alunni dell’Istituto comprensivo di Cinisi che, durante l’evento, racconteranno le ricette tradizionali dei loro nonni.
La Sicilia è una terra meravigliosa e di rara bellezza, definita da Catone il Censore, il celebre oratore dell’antica Roma, come “il granaio della Repubblica, la nutrice al cui seno il popolo romano si è nutrito” .
In Sicilia le coltivazioni di grano ricoprono all’incirca 270 mila ettari per una produzione media annua che si aggira intorno alle 773 mila tonnellate, ma l’abbondante produzione non basta a soddisfare il fabbisogno annuo pro capite di pasta dei siciliani. I cambiamenti climatici hanno intaccato le produzioni nostrane e, nonostante ciò, negli ultimi cinque anni la superficie seminata a grano duro in Sicilia ha mantenuto i suoi numeri, a differenza dei cinque anni precedenti.
Il grano duro costituisce un comparto di primaria importanza nell’ambito dell’agricoltura e, se da un lato oggi si registra nell’isola una crisi dei pastifici, negli anni Sessanta nella Regione operavano 175 industrie della pasta, oggi se ne contano pochissime, costringendo il nostro grano a viaggiare verso altre regioni per essere lavorato e causando un conseguente aumento dei prezzi di pasta e pane ed un calo dei raccolti e successivo calo dei compensi degli agricoltori, dall’altro lato si registra una nuova e incredibile vitalità del settore.
Oggi si parla molto dei Grani Siciliani, di grani antichi, questi hanno sviluppato una notevole capacità di adattamento al territorio e al suo clima rendendone facile la coltivazione, ed a differenza dei grani esteri (canadesi, etc.), si contraddistinguono per l’alta digeribilità, essendo ricchi di sali minerali, fibre, proteine e la presenza molta bassa di glutine.
Il grano siciliano è uno dei migliori al mondo dal punto di vista sanitario, grazie al clima secco e soleggiato della nostra terra, che impedisce la proliferazione di muffe e garantisce un prodotto sano e sicuro.
La manifestazione di giorno 15 e 18 dicembre 2024 a Cinisi sarà anche l’occasione per discutere della candidatura di qualche settimana addietro della pasta prodotta nell’isola con grano duro alla denominazione di origine protetta (DOP), a seguito del dossier presentato dal comitato promotore che fa capo proprio al Consorzio di ricerca Gian Pietro Ballatore (presenti al Pasta Sì Festival) e composto da 43 imprese di cui una ventina di pastifici (due industriali).
Nello specifico, il 15 dicembre alle ore 19.30 ci sarà uno show cooking e delle degustazioni con alcuni dei migliori chef del territorio:
– Salvo Terruso – Il Pastaio Matto, cuciniere e food influencer – casarecce alla matricina siciliana con salsiccia al sugo di pomodoro e pecorino siciliano
– Calogero Taormina – Ristorante Kalos – paccheri gratinati in ragu di gallinella con salsa al pistacchio di Bronte
– Francesco Di Maria – Osteria Mediterranea – insalata di grando di Tumminia con finocchietto, arance, caciocavallo, e acciughe di Sciacca
– Giantony Falanga – Ristorante Contemporaneo – Busiate con gamberi e pesto di pistacchio
– Gianvito Gaglio – Ristorante I Giardini del Massimo – Busiate, maialino dei Nebrodi e fonduta di caciocavallo palermitano
Madrina e conduttrice la social influencer, fashion blogger, donna intelligente e dal grande spirito, regina palermitana di Instagram con quasi 100 mila follower, Meryem Amato. Presenti con un box anche gli allievi di cucina e di sala della sede di Carini di Euroform, scuola prfessionale dei mestieri.
Mentre il 18 dicembre alle ore 8.45 presso l’auditorium Peppino Impastato, Istituto Comprensivo di Cinisi si svolgerà un “tavolo delle idee” con l’intento di Valorizzare i prodotti del grano nel comprensorio di Cinisi, celebrare i grani siciliani, riscoprire le nostre radici culinarie e tramandarle alle nuove generazioni. Durante il convegno saranno resi noti i dati dell’ultimo censimento sulla filiera cerealicola siciliana.
Con riferimento alla pasta siciliana, esistono evidenze storiche ampiamente raccontate negli scritti di storiografi, studiosi e cultori della materia. Nel 1154 il geografo al-Idrisi scrisse, per conto del re Ruggero II, un testo in cui descriveva un luogo che già all’epoca si chiamava Trabia in cui si trovavano vasti terreni e fiumi che alimentavano mulini e testimoniava che in questo luogo veniva prodotta talmente tanta pasta da essere persino esportata. Racconta Muhammad al-Idrisi nel suo libro: “A Ponente di Termini vi è l’abitato di Trabia, sito incantevole, ricco di acque perenni e mulini, con una bella pianura e vasti poderi nei quali si fabbrica pasta in tale quantità da approvvigionare, oltre ai paesi della Calabria, i territori musulmani e cristiani, dove se ne spediscono consistenti carichi”.
La manifestazione si propone come evento annuale dedicato alla produzione e valorizzazione e alla tutela della produttività e del patrimonio della filiera del grano, della pasta e del pane.
I due incontri in programma saranno occasione per mostrare le qualità e le funzioni del grano siciliano, delle micotossine e di problemi emergenti come le intolleranze e i disturbi alimentari. Si è scelto a tal proposito di organizzare il convegno presso la scuola di Cinisi, per discutere innanzitutto di quanto sia importante una sana alimentazione. Gli alunni saranno parte integrante e coinvolti appieno durante la giornata, racconteranno inoltre le ricette dei nonni.
Promuovere la pasta siciliana significa sostenere i piccoli produttori locali e contribuire alla valorizzazione della filiera agroalimentare siciliana, in modo da garantire la qualità e l’autenticità del prodotto.
Trovare il giusto valore da dare a questo prodotto identitario sarà uno dei prossimi futuri obiettivi da raggiungere.
Per questo motivo insieme ai pastifici siciliani, ai molini, ai centri di ammasso, ai sementieri e agli agricoltori del Distretto Produttivo Cereali Sicilia, diviene sempre più importante informare ed accendere un riflettore sull’intera filiera del grano ed in particolare su questo prodotto, che racconta la nostra storia e la nostra cultura.
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