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Il viaggio del libro, EtnaComics 2024

Saper raccontare è un motore del desiderio» afferma Flavio Parenti, ospite all’Etna Comics, in sala Galatea

Di Press Service |

«Raccontare una storia è una cosa profondamente semplice ma allo stesso tempo radicata in qualsiasi lavoro. Serve story telling. Serve la capacità di interessare, stupire, emozionare, mettere in crisi e far pensare. Lo story telling è il motore del desiderio. Saper raccontare è un motore del desiderio» afferma Flavio Parenti, ospite all’Etna Comics, in sala Galatea, all’evento curato da Serena Piraino. Con lui Loris Fabrizi, curatore della Collana Chimera di PAV Edizioni. Serena Piraino rappresentante dell’associazione Universo Fantasy, inoltre, parla del progetto Nova editoria che offre l’opportunità a scrittori emergenti di districarsi nel complicato mondo dell’editoria. E proprio di editoria, libri, scrittura e mercato editoriale che si parla durante l’evento. Sulla genesi di un libro si sofferma Flavia Parenti che dice: «Dal punto di vista artistico è la cosa più interessante, è un luogo misterioso, avviene nel noumeno che, a differenza del fenomeno, risiede in una sfera accessibile solo allo scrittore. Una buona idea è importante perché facilita il progetto fino alla fine ma indubbiamente occorre tecnica e studio. Si tratta di studiare i meccanismi narrativi da Aristotele in poi». L’autore greco gli è particolarmente caro al punto che ai giovani scrittori emergenti consiglia: «leggete per prima cosa La poetica di Aristotele, nella sua brevità è un libro fondamentale». Consigli per gli scrittori emergenti che si approcciano alle case editrici: «I percorsi sono unici. Il mio percorso è atipico. Ma il consiglio è avere pazienza e insistere. In un certo senso è necessario avere anche una sensibilità imprenditoriale, giungere a compromessi con il mercato. Questo non toglie nulla all’arte» dice Parenti. Fabrizi invece consiglia: «Un manoscritto va presentato quando è scritto in italiano» – italiano corretto – ironizza Parenti, e continua Loris Fabrizi: «Le fiere sono un buon momento per avere dei feedback, per capire cosa si aspetta una casa editrice, ma occorre molta lettura ed esercizio nella scrittura. Non si pubblica mai la prima cosa che si scrive. Per chi scrive è difficile spesso fare una valutazione perché compromessa emotivamente ma è necessario farla».

Quanto al dilemma se sia l’editore a scegliere l’autore o l’autore a scegliere l’editore i due sono concordi nel pensare che occorre collaborazione tra le due parti. «Si scelgono entrambi. Deve esserci affiatamento» sostiene Fabrizi. «Credo che ogni volta sia un caso specifico. Prima di arrivare a un contratto con la casa editrice occorre una vera e propria contrattazione. Ogni volta è necessario elaborare quella che è la collaborazione vincente per entrambi, non usufruire del servizio altrui» ribadisce Parenti. E aggiunge: «questo non vale solo per l’editoria ma nel mio caso è quello che ho fatto anche con il mio agente nel mio lavoro da attore».

Parenti ha dimostrato negli anni una passione e un impegno costante nel mondo della recitazione e della regia ma quando dal pubblico gli chiedo se in questo momento sente di essere più attore o scrittore e il motivo per il quale ha iniziato a scrivere, non ha alcun dubbio: «É la scrittura la mia passione. Continuare a recitare risponde alla mia necessità di raccontare storie ma mi dà soddisfazione un oggetto finito che è rappresentato dal libro. Il libro è la produzione diretta della mia immaginazione. E quindi il motivo per il quale scrivo è rispondere a questa mia profonda e inesauribile voglia di essere libero e indipendente, senza essere legato a qualcos’altro».

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