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Giacinto festival, chiusa la X edizione. Il direttore artistico Luigi Tabita: «E’ emersa l’importanza della conoscenza come arma contro i pregiudizi»

Non sono mancati i momenti celebrativi, come l’omaggio a Sandra Milo, amica del festival e a Michela Murgia simbolo della difesa dei diritti

Di Press Service |

Grande partecipazione e coinvolgimento da parte degli ospiti e del pubblico nelle due giornate del Giacinto festival – nature Lgbt+ la cui decima edizione si è svolta martedì 20 e mercoledì 21 agosto a Noto, colorando e impregnando il cielo, le piazze e le menti di arcobaleno e soprattutto di informazione, vero strumento di lotta e scudo contro ogni pregiudizio. Ed è proprio il bisogno di informazione continua, puntuale e scevra da preconcetti che è emerso prepotentemente dall’edizione del decennale del festival che sin dal suo esordio, nel 2015, tiene alto il vessillo della cultura e della conoscenza come baluardo di libertà.

«Durante questa edizione, dedicata al tema “lotta e testimonianza” – dice il direttore artistico Luigi Tabita – è stato ancora più evidente quanto la conoscenza sia nemica della paura e dei pregiudizi e come sia davvero l’unica arma contro prepotenze e soprusi. Ed ecco che, anche nell’ottica dell’intersezionalità, altro tema importante che abbiamo sottolineato in questa edizione, è fondamentale che tutte le lotte per i diritti siano lotte di tuttə, perché, come diciamo sempre, “nessunə può essere liberə se non tuttə lo sono”, e soprattutto, un paese dove c’è gente repressa non è un posto sano in cui vivere».

Tutti argomenti fondamentali che Giacinto Festival, nel suo stile pop e inclusivo, ha trattato, come sempre, con vari linguaggi culturali e artistici. Non sono mancati i momenti celebrativi, come l’omaggio a Sandra Milo, amica del festival e a Michela Murgia simbolo della difesa dei diritti e non è mancato un riferimento e ringraziamento, da parte del direttore artistico, a quanti, in questi anni si sono avvicendati negli spazi netini del festival dando forza alla causa.

E anche quest’anno tutti gli appuntamenti sono stati dei momenti di crescita e confronto, dalla mostra Le porte dei sogni – testimonianze notturne alla retrospettiva cinematografica Voci Umane di Giuseppe Bucci, passando per le performance Visioni contemporanee e per il flash mob Onda Rainbow. Inoltre, tanti spunti di riflessione sono emersi dall’appuntamento Speech on human rights – discorso sui diritti umani durante il quale si sono confrontati vari tipi di artisti, attivisti, personalità del mondo della cultura e della politica proprio a sottolineare quanto la questione dei diritti non sia “una faccenda Lgbt+” ma riguardi tuttə trasversalmente. E di fatti, sul palchetto, spazio, tra gli altri, alle amiche storiche della kermesse, le Karma B, drag queen tra le più celebri ed impegnate nella difesa dei diritti civili che con la loro ironia hanno parlato dell’importanza dell’uso delle parole e hanno dedicato una performance agli haters sui social, nonché nuovi ospiti come l’attivista per i diritti umani Patrick Zaki, che non solo ha raccontato i suoi 22 mesi di prigionia e la sua storia di impegno per i diritti delle minoranze, ma ha anche sottolineato quanto i più fragili siano ancora più a rischio sotto i regimi totalitari e repressivi.

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