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Ester Cardarella, la sua visione del fumetto all’Etna Comics 2024
«Io disegno da sempre, da quando sono bambina proprio. Ho studiato però tantissimo. Non sono dell’idea che il talento esista e sia tipo un dono che arriva ma credo molto nella costanza, nella didattica, nello studio e quindi è grazie a questo che comunque sono migliorata nel tempo» afferma Ester Cardella, illustratrice e fumettista palermitana. Quest’anno autrice del manifesto variant della dodicesima edizione dell’Etna Comics e dal 6 al 9 giugno, ospite in Artist Alley.
Ester, ha studiato all’artistico, successivamente alla scuola del fumetto di Palermo. Ma al di là della formazione a scuola c’è tanta formazione personale. «Quando finiscono le scuole, succede che sei un po’ smarrita, perché ti chiedi cosa fare, da dove cominciare. Quindi là arriva poi lo studio che è personale. Dopo un po’ di tempo sono riuscita a disegnare le mie prime donnine nude e questa cosa mi è piaciuta molto, mi ha liberato tantissimo e quindi ho cominciato a lavorare su commissione postando sui social i miei disegni. Racconta Ester, sottolineando come lavori a mano e ironizzando su come a volte le verrebbe voglia di contare il totale dei tratti – se ho più capelli in testa o tratti in un’illustrazione – cosa che potrebbe fare se lavorasse in digitale ma «lavorare a mano rende l’opera unica, la rende più preziosa. Quindi questa cosa di lavorare a mano per me è super importante».
Uno dei tratti distintivi dei suoi fumetti i dettagli, il motivo: «Penso di avere tipo la sindrome della l’horror vacui, di riempire tutti gli spazi perché in certi momenti mi perdo, sono a disagio nel vedere spazi bianchi. Poi perché ho una memoria fotografica, quindi quando vado a guardare qualcosa, a disegnarla, mi ricordo tutto quello che ho visto e quindi voglio sempre aggiungere dei dettagli. Senza trascurare mai niente, alcun dettaglio, un’immagine non è fine a sé stessa. L’illustrazione va letta».
Nei suoi fumetti prende molto spunto dalla sua vita, dai suoi studi, dalla storia dell’arte, più che da un fumettista in sé. Non ha un maestro ma: «Mi piace molto Andrea Pazienza perché comunque lui metteva proprio la sua vita nei suoi fumetti; quindi, questa cosa che io comunque vado a mettere anche molto di me nei miei fumetti, mi fa pensare a questo parallelismo fra me e lui, perché poi tecnicamente siamo totalmente apposti, cioè diversissimi. Poi mi piace anche molto Serpieri, che è uno dei maestri più grandi per quanto riguarda il fumetto erotico italiano. – indicando il fumetto che ha realizzato per il manifesto variant – aggiunge: Ad esempio per disegnare questa donna ho fatto riferimento alla storia dell’arte; quindi, sono andata a prendere Michelangelo come scultore per rendere queste forme così anatomicamente, dettagliate, quindi non vado a vedere solo i fumettisti, ma soprattutto pittori e scultori.
A proposito del fumetto erotico e come questa sua produzione influisca sulla visione che gli altri hanno di lei, Ester confessa: «io non ho scelto proprio di fare il genere erotico, è stato l’erotico che ha scelto me. Io me ne sono accorta poi. Il giudizio degli altri, il loro sguardo mi interessa ma finché non vada a inquinare il mio processo e il vero principio per il quale ho cominciato. Osservare la reazione, i comportamenti, la curiosità, banalmente mi piace avere l’approvazione di mia madre o mia nonna, che indossa la maglietta con l’illustrazione di una suora però non è il compiacimento che guida i miei lavori. Io vado a lavorare sempre per fare un lavoro su me stessa, per me stessa, per piacere a me».
Le aspettative di Ester su questi quattro giorni, sul rapporto con i fan: «Una cosa che mi piace tanto è quando mi chiedono di spiegare quello che ho fatto per un’illustrazione. Perché inserisco veramente un sacco di simboli. Tutti mi chiedono se e c’è una storia dietro, o per chi è dedicata, eccetera, c’è sempre una storia. Quindi quello che mi piacerebbe è che continui questa richiesta da parte delle persone di farmi spiegare, di farmi parlare delle illustrazioni, ad esempio sulla Donna velata, il manifesto che ho fatto quest’anno».
Potenza, gratitudine e motivazione le tre parole per descrivere la giornata d’inizio all’Etna Comics: «Fino adesso, è stata potente e mi sento grata sicuramente per tutto questo. Hai visto la gigantografia della Donna Velata e sono molto contenta di questo; quindi, mi sento grata assolutamente e poi motivata anche. Sento una responsabilità quando ci sono persone che credono in me, però allo stesso tempo mi sento anche molto motivata».
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