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“AltreScene”, il teatro contemporaneo di Zō a Catania riparte con il Premio Ubu Licia Lanera

Lanera in città sarà protagonista della masterclass “La parola in scena”

Di Press Service |

Ritorna “AltreScene”, la rassegna di arti performative dedicata alla drammaturgia contemporanea di Zo Centro Culture Contemporanee di Catania. E per l’inizio di stagione Zo si affida ad una grande protagonista del teatro nazionale contemporaneo, l’attrice, regista e drammaturga barese Licia Lanera, due volte Premio Ubu, tra i più importanti premi teatrali italiani creato nel 1977 dal critico Franco Quadri.

Lanera a Catania sarà protagonista della masterclass “La parola in scena”, che Zo ospiterà venerdì 8 novembre, alle 17, a ingresso libero, e nei giorni a seguire – sabato 9, alle 21, e domenica 10 novembre, alle 18.30 – porterà in scena con la sua compagnia “Con la carabina”, spettacolo vincitore di 2 premi Ubu nel 2022 per la miglior regia e il miglior testo straniero, essendo la versione italiana di “À la carabine” della drammaturga francese Pauline Peyrade che nel 2021 vinse il Grand prix de littérature dramatique Artcena. La traduzione dal francese è di Paolo Bellomo, le luci sono di Vincent Longuemare, il sound design di Francesco Curci, i costumi di Angela Tomasicchio, l’aiuto regia di Nina Martorana, l’organizzazione di Silvia Milani. 

Danilo Giuva ed Ermelinda Nasuto in “Con la carabina”, regia di Licia Lanera, foto di Manuela Giusto

Licia Lanera sulla masterclass “La parola in scena”: «A volte il termine “ricerca” applicato al teatro, conserva in sé un grande equivoco. Per un motivo che non riesco a spiegare, questa parola perde il suo significato in lingua italiana, per diventare un genere teatrale non ben definito che abbia un linguaggio contemporaneo, innovativo e a volte “strano”. Durante l’incontro che faremo a Catania, mi interessa partire proprio da questa parola per raccontare quello che è il mio (e di molti dei miei colleghi) teatro, dove la parola ricerca recupera il suo significato e corrisponde ad un teatro che ha bisogno di cercare, di studiare, di andare sul campo, di sperimentare, prima di farsi. Un teatro che non si definisce nella solitudine dello studio di un drammaturgo, ma che muta insieme al mondo, agli attori, agli umori. E alla fine di questo lungo processo, si fa. Parleremo della lingua del teatro, del rapporto tra la biografia dell’autore e ciò che gli sta intorno, e del difficile equilibrio tra disciplina ed emotività durante il processo creativo». 

Licia Lanera, foto di Andrea Macchia

“Con la carabina”, regia e spazio di Licia Lanera, è una coproduzione fra la Compagnia Licia Lanera e Polis Teatro Festival, in collaborazione con Angelo Mai e E Production. I due attori Danilo Giuva ed Ermelinda Nasuto si muovono in uno spazio claustrofobico e in continuo mutamento, una gabbia creata per loro dalla regista; non ci sono vincitori in questa ruota infernale, ma solo lo specchio di una società che ha fallito clamorosamente. Una bambina di 11 anni che un tribunale francese ha riconosciuto consenziente allo stupro che ha subito da parte di un amico del fratello maggiore, decide, diventata adulta, di farsi giustizia da sola. La storia è divisa tra passato e presente: il primo ambientato in un luna park, il secondo a casa della donna. In entrambi i luoghi si consuma una violenza, ma i ruoli sono invertiti. Lo spettacolo è claustrofobico e violento, si muove scandito dalle luci di un set fotografico che muta per mano degli attori stessi. “Con la carabina”è un testo lucido e imparziale, che fugge dall’idea di dividere categoricamente il mondo in buoni e cattivi, ma analizza i meccanismi culturali e antropologici che fanno scaturire alcuni comportamenti violenti. Licia Lanera dirige Giuva e Nasuto, affondando nella strada della violenza attraverso il potere evocativo della parola. Due attori che attraverso il gioco teatrale accompagnano lo spettatore negli inferi, dove viene meno ogni concetto di giusto e sbagliato. Licia Lanera: «L’analisi di questi meccanismi, insieme ad una scrittura viva e affascinante, sono gli elementi che mi hanno portato prima ad abitarlo, poi a patirlo e infine a metterlo in scena. Ne è venuto fuori uno spettacolo-incubo, un non luogo, in cui ci sono due attori/servi di scena che si fanno ora adolescenti ora adulti ed evocano attraverso la parola e pochi elementi scenici, la dinamica di una storia atroce».

Licia Lanera

Barese, 42 anni, Licia Lanera è attrice, drammaturga, regista teatrale e capocomica dal 2006, prima con la compagnia Fibre parallele e dal 2018 con la Compagnia Licia Lanera. Nella sua carriera ha al netto 17 spettacoli e due premi Ubu: nel 2014 come “migliore attrice italiana under 35” per la sua interpretazione nella Celestina firmata Luca Ronconi e nel 2022 come “migliore regia” per “Con la carabina” (spettacolo vincitore anche della categoria “miglior nuovo testo straniero messo in scena da una compagnia italiana”). Nel 2020 conclude la trilogia sugli autori russi “Guarda come nevica”, con un cast di venti persone tra attori e maestranze. La prima interpretazione cinematografica è in “Spaccapietre”, film in concorso alle Giornate degli Autori di Venezia 77. Nel 2020 viene anche coinvolta nel progetto Zona Rossa: Lanera e altri cinque artisti vivono al Teatro Bellini di Napoli senza poter uscire per più di due mesi e realizzano lo spettacolo “Settantasei” di cui è coautrice. Nel 2021, riprende lo studio dei testi di Antonio Tarantino e sceglie due testi brevi dell’autore e li unisce sotto un unico titolo “Anche le bestie le ha fatte il signore” che diventerà uno spettacolo nel 2022: “Love me”. Nel 2023 è diretta dal regista Mario Martone in una traduzione contemporanea di “Romeo e Giulietta”, andata in scena al Piccolo Teatro di Milano. A metà ottobre al Romaeuropa Festival ha debuttato la sua rilettura di “Altri libertini” di Pier Vittorio Tondelli. 

Licia Lanera

Il resto di “AltreScene” 2024-2025“AltreScene” prosegue venerdì 29 novembre con “Terramadre”, regia e interpreti Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich. Il 20 dicembre va in scena “Cellule”, coreografia, performance, testo e immagini di Nach. Nel 2025 si riprende il 18 gennaio con “Due passi sono” regia, testo e interpreti Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi, mentre l’8 febbraio seguirà “Tiger Dad”, testo e regia di Rosario Palazzolo. Il 22 febbraio va in scena “Ok boomer. Anch’io sono uno stronzo”, testo di Nicolò Sordo, regia, scene e adattamento del testo di Babilonia Teatri, interpreti Nicolò Sordo e Filippo Quezel. L’8 marzo torna ad AltreScene la compagnia Dimitri/Canessa con “Ad esempio questo cielo”, regia di Elisa Canessa, con Federico Dimitri e Andrea Noce Noseda. AltreScene 2024-2025 si chiude il 6 aprile con “Non siamo qui”, testo e regia di Tino Caspanello, interpreti Cinzia Muscolino e Tino Calabrò. 

“Due passi sono” con Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi

Acquistando l’abbonamento agli otto spettacoli, si può scegliere uno spettacolo aggiuntivo tra “Chameleons” – in scena il 24 novembre, coreografia e regia di Laura Corradi, interpreti Midori Watanabe, Gessica Perusi, Alberto Munarin e Tommaso Cera – e “Tridicino”, in scena l’8 dicembre, testo di Andrea Camilleri, con Pietro Montandon, musiche di Roberto Catalano. 

Pietro Montandon e Roberto Catalano in “Tridicino”

Abbonamenti: intero € 120, ridotto € 80. Biglietti “Con la carabina”: € 20. Prenotazioni al numero 0958168912, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.30. Biglietti online su Dice: https://dice.fm/event/bbbbqg-con-la-carabina-10th-nov-z-centro-culture-contemporanee-catania-tickets

Zō Centro culture contemporanee: piazzale Rocco Chinnici 6 Catania.

Luogo: Zō Centro culture contemporanee, Piazzale Asia, 6, CATANIA, CATANIA, SICILIA

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