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A Caltagirone presentato “Giovani in città”, un progetto di innovazione sociale che vuole dare opportunità concrete ai NEET
Promuovere lo sviluppo sociale e comunitario dei giovani. È questo il filo conduttore del progetto “Giovani in città”, presentato ufficialmente presso il Salone di Rappresentanza “Mario Scelba” del comune di Caltagirone, alla presenza dell’Assessore alla Cultura, Patrimonio Unesco e Beni Culturali, Claudio Lo Monaco, Paolo Ragusa, Responsabile Welfare e Terzo Settore di MCL Sicilia, Giuseppe Buoncuore, Componente dell’Esecutivo provinciale del MCL di Catania, Antonio Gambuzza, Progettista sociale, e Rosaria Savasta, Coordinatrice del Progetto.
“Siamo lieti di ospitare l’evento di presentazione del progetto ‘Giovani in città’ – ha commentato l’assessore Claudio Lo Monaco – un’iniziativa fondamentale per la crescita dei nostri giovani, in particolare di quelli Neet, che si trovano ai margini”.
Il progetto promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Dipartimento Regionale della Famiglia e delle Politiche sociali dell’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro dalla Regione Siciliana, si rivolge ai Neet, giovani tra i 15 e i 29 anni, che non seguono un percorso didattico o professionale per dare loro nuove speranze e opportunità, attraverso attività di coprogrammazione e coprogettazione che si svolgeranno nei comuni di Adrano, Caltagirone, Mineo, Niscemi, Raddusa, tutti in provincia di Catania, Pachino (Sr) Palermo, Santa Domenica Vittoria e Tusa (Me).
“Come MCL siamo felici di sostenere le iniziative di “Agenzia giovani per i giovani” – ha dichiarato Paolo Ragusa, Responsabile Welfare e Terzo Settore di MCL Sicilia – che è tra le poche agenzie ad essere iscritte nel neo istituito registro regionale del Dipartimento della Famiglia delle politiche sociali della Regione Siciliana. “Giovani in città” si rivolge prevalentemente ai Neet, e si prefigge di inserirli nel circuito dell’istruzione e del lavoro. Questo progetto intercetta un fenomeno dilagante in Italia che ha una percentuale di Neet del 23%, tra le più alte d’Europa, e in Sicilia i dati sono ancora più preoccupanti con il 30% che si intensifica in alcune provincie come Caltanissetta o Catania dove si parla di percentuali che vanno oltre 35%. Si tratta di un tema di stretta attualità, c’è la necessità di dare delle risposte concrete, obiettivo che “Giovani in città” si propone di raggiungere”.
“Nei 9 comuni coinvolti– ha commentato Antonio Gambuzza, Progettista sociale –
si sperimenteranno azioni per promuovere la cultura del volontariato per i giovani Neet, con tavoli di progettazione partecipata, coinvolgendo come già avvenuto nel mese di luglio, tutti gli stakeholder del territorio, associazioni, enti locali, parrocchie che gravitano attorno al mondo giovanile per dare il via ad azioni di partecipazione civica, che li facciano sentire di nuovo protagonisti della loro vita. Nella seconda fase del progetto, che inizierà a settembre, si faranno iniziative pilota per favorire il loro empowerment”.
In ciascun comune verrà attivato uno dei tre progetti pilota di innovazione sociale: “Strumenti di partecipazione civica per i giovani”, in cui i partecipanti acquisiranno conoscenze sulle diverse forme di coinvolgimento civico e sperimenteranno strumenti utili alla promozione del cambiamento sociale all’interno delle proprie comunità; “Patti di collaborazione” dove si acquisiranno le migliori pratiche per negoziare accordi con la pubblica amministrazione; e “giornalismo e comunicazione-web radio” in cui i partecipanti acquisiranno le competenze per avviare e gestire una web radio.
“Nella prima fase di sensibilizzazione e tavoli di progettazione di “Giovani in città” – ha affermato Rosaria Savasta, Coordinatrice del progetto – abbiamo visto una grande partecipazione dei comuni e di tutti gli attori sociali coinvolti. Siamo pronti per partire con la seconda fase, per dare il via a tutte le attività che ci consentiranno di favorire la crescita e collettiva e individuale dei Neet. Una sfida entusiasmante che siamo pronti ad affrontare”.
Il progetto, di rilevanza regionale e che avrà la durata di 9 mesi, è finanziato nell’ambito dell’accordo di programma 2020-2021 per la realizzazione di attività di interesse generale secondo l’art. 5 del codice del Terzo Settore.
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