Catania – Tre sorelle, un ballo in maschera, un palazzo nobiliare del ‘700 e quattrocento ospiti da tutta Europa. Sembra l’incipit di una favola d’altri tempi, ma in realtà è l’inizio di una storia moderna, anzi di un party così attuale che il suo titolo è preceduto da un hashtag, #GattopardoParty, e seguito da un sito online per gli ospiti.
Il Gattopardo Party non è stata solo una festa, ma un vero e proprio evento che ha portato in Sicilia quattrocento giovani da tutta Europa e che ha fatto conoscere le bellezze del nostro territorio ad un gruppo di giovani dell’élite aristocratica-economica europea. Le tre figlie di Pietro Moncada Paternò Castello dei principi di Valsavoia, discendente dei principi di Biscari e dirigente di un’istituzione europea, sposato con Almudena, che vive e lavora in Spagna ormai da diverso tempo, avevano tre ricorrenze da festeggiare: il doppio master della figlia maggiore, Giovannella, la laurea di Mercedes e i diciotto anni della più piccola, Valeria. E così, quale migliore occasione per aprire i saloni di casa, Palazzo Biscari, e di ricreare l’atmosfera dell’indimenticabile Gattopardo.
«Siamo felicissime e continuiamo a ringraziare i nostri genitori per averci regalato una occasione così bella – racconta Giovannella in abito lungo color blu ottanio – è come se avessi fatto conoscere le mie origini ai miei amici (che arrivano da Spagna, Svizzera, Canada, Stati Uniti, Inghilterra, Belgio, Germania, Francia, India), abbiamo mostrato le bellezze monumentali di Catania e raccontato la storia antica della Famiglia Moncada Paternò Castello, principi di Valsavoja, che costituisce dal 1708 la XV linea della Casa Paternò».
Due giorni di tour in giro per Catania, il centro storico, il mare e le spiagge della Plaia, le bellezze architettoniche ed enogastronomiche. Un successo turistico-mondano internazionale preparato in mesi di scrupolosa programmazione con il supporto dell’organizzatrice di eventi Noemi Puglisi Caltabiano. L’elegantissimo ballo in maschera, infatti, è stato solo il clou del Gattopardo party. Uomini in smoking e donne in abito lungo. A celare l’identità degli ospiti (di altissima fama) solo una mascherina in pizzo nero per le donne, mentre per gli uomini una maschera dipinta di oro e argento. «Quando siamo arrivati davanti al Palazzo Biscari ci sembrava di essere dentro un film. Era una vera festa di principi – racconta Leticia, 20 anni, amica di famiglia -. Un sentiero di candele illuminava l’ingresso sino alla maestosa scala in pietra, il tappeto rosso e poi i figuranti in veri abiti dell’’800». «E poi ancora, l’ingresso nei saloni con le pareti dipinte sino al tetto, l’orchestra che suonava dal vivo, figuranti ed ospiti che ballavano il walzer – continua Eloisa, 19 anni, amica di Valeria – non avevo mai assistito a nulla del genere».
E così, dopo l’evento mondano e mediatico dell’anno, il matrimonio dei #Ferragnez (l’influencer Chiara Ferragni e il rapper Fedez), che ha portato a Noto il top del mondo della moda e dei social oltre che un esercito di fan e telecamere, la Sicilia si conferma luogo di “destination event” (dai matrimoni, agli eventi glamour ai tour turistici nei luoghi della Sicilia cinematografica). Certo, il paragone con i Ferragnez è dietro l’angolo, ma qui si parla di nobiltà, cultura e storia millenaria. “Questa terra chiama il bello, l’elegante -spiega Pietro Moncada Paternò Castello di Valsavoia che per l’occasione indossava una giacca in stile Gattopardo, appartenuta al bisnonno – C’è la bellezza frivola, che è quella della moda che spesso è fugace e la bellezza culturale e artistica, che non è solo moda, ma anche modernità che conserva memoria storica, che è più durevole. La Sicilia è una terra di storia e di bellezza che purtroppo per una serie di motivi, diciamo per mancanza di “attenzione”, è stata degradata; il bello diffuso è stato abbandonato dal dopo guerra. Solo da qualche anno ci sono chiari segnali di recupero di certi valori che mi fanno ben sperare”».
La festa della frivolezza e la festa della bellezza che viene da lontano? I nuovi famosi in opposizione ai sempre stati famosi? «La coesistenza delle diversità spesso arricchisce. Una delle nostre ambizioni è dare dignità alla storia di mille anni della famiglia e non perdere il significato di un nome, quindi la memoria – conclude il padre delle festeggiate – appartenere oggi ad una famiglia nobile con una lunga e dignitosa storia suggerisce il dovere morale di onorarla, dimostrando di possedere delle virtù eccelse e utili, non solo a se stessi».
Infine la raccolta fondi benefica. «Ho da poco perso una delle mie migliori amiche – racconta Giovannella – per questo, invece dei regali, abbiamo deciso di chiedere ai nostri ospiti una donazione (che ha avuto poi un grande esito) in favore di una associazione per la lotta alla fibrosi cistica».