Catania
Vanin e Sofia gli assessori individuati per sostituire Villari e Bosco
Catania – Elisabetta Vanin e Carmelo Sofia: sono i due possibili nuovi assessori della squadra di Bianco al posto di Angelo Villari e Luigi Bosco. I loro nomi circolano da alcuni giorni in ambienti consiliari.
Secondo queste voci alla Vanin il sindaco avrebbe in mente di assegnare la delega dei Servizi sociali, mentre a Sofia dovrebbero andare le deleghe dei Servizi cimiteriali e dei Lavori pubblici sino a ieri in mano a un assessore espressione del Megafono di Crocetta. L’accelerazione dell’iter sarebbe stata decisa alla luce delle dimissioni dell’assessore Bosco, chiamato dal governatore Crocetta a ricoprire l’incarico assessoriale al posto dei dimissionato Pistorio.
La decisione del sindaco Bianco di rompere gli indugi e avviare le procedure per arrivare a un mini rimpasto di fine consiliatura sarebbe stata presa alla luce anche delle vibranti proteste in città delle associazioni e delle forze politiche per l’assenza ormai da quasi due mesi dell’assessore ai Servizi sociali, incarico molto delicato alla luce delle scarsissime risorse a disposizione per le fasce deboli e per il personale delle cooperative, da mesi senza stipendi.
Quando si dimise l’assessore Villari in città si disse che l’esponente dem aveva deciso di andarsene non soltanto per avviare le procedure per una sua candidatura alle prossime regionali, ma per lanciare anche un messaggio di forte disappunto al sindaco Bianco per i pesanti tagli ai Servizi sociali disposti col bilancio di previsione allora appena approvato. Se le indiscrezioni sulla Vanin verranno confermate, il nuovo assessore si troverà a gestire un settore che si trova in una fase molto critica.
La nomina di Sofia, invece, non giungerebbe inaspettata. Da tempo si dice che il navigato consigliere comunale, oggi nel gruppo di “Con Bianco per Catania” e ieri anche nel Pd, da tempo sarebbe stato inserito dal sindaco nell’elenco dei possibili nuovi assessori se non altro per ricucire i rapporti con una parte della sua maggioranza che ormai di rado è presente in Consiglio.
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