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Vaccinazioni obbigatorie: operativi 50 ambulatori a Catania e provincia

Di Angelo Torrisi |

CATANIA – Le scuole stanno già per iniziare ed è facile percepire in questo periodo di vigilia della ripresa delle lezioni una realtà che va emergendo in questi ultimi giorni in tutta Italia e in gran parte dell’Europa: il progressivo convincimento da parte della popolazione circa la utilità delle vaccinazioni contro le malattie infettive in generale e quelle pediatriche in particolare. Nonostante le tante polemiche che si sono scatenate in questi mesi, quindi, l’opera di sensibilizzazione nei confronti dell’efficacia dell’immunoprofilassi alla fine sembra avere convinto buona parte di coloro che sulla materia si dimostravano molto scettici.

Un tale obiettivo – come è giusto sottolineare – sta trovando quale strumento di risveglio presso l’opinione pubblica – oltre che il fermo atteggiamento del governo nell’emanazione dell’apposita severa e tassativa legge anche e soprattutto la collaborazione degli organismi sanitari periferici nonché dei medici di famiglia, dei pediatri e di tutti coloro che sono impegnati nella rete sanitaria e nel “social”.

Questa campagna d’informazione e di sensibilizzazione sta mostrando via via i suoi positivi risultati sulla scorta di una incotrovertibile effettività: le vaccinazioni, cioè, rappresentano una eccezionale scoperta che ha cambiato il volto della medicina debellando il vaiolo e facendo scomparire quasi del tutto il tetano, la poliomielite, la difterite, riducendo per di più malattie virali come l’epatite B, il morbillo, la rosolia, la parotite e le malattie batteriche come la meningite.

In tutta Italia, purtuttavia, viene registrato un progressivo calo piuttosto consistente delle varie vaccinazioni ivi compresa quella antinfluenzale e un tale vistoso decremento viene addebitato a un paradosso nazionale: le vaccinazioni, cioè, sono “vittime del loro successo” perché non essendo più visibili le patologie che sono state debellate o sensibilmente ridotte è diminuita la “percezione” della importanza delle vaccinazioni medesime da parte della popolazione e, perché no, anche di una frangia sia pure limitata di medici, assenso sulla utilità delle vaccinazioni.

Sul piano operativo, intanto, l’Asp catanese ha già ultimato e posto in essere nella città e nel territorio provinciale tutta la organizzazione dei servizi che è volta a tenere nella massima considerazione la facilità di accesso ai vari ambulatori da parte dei congiunti dei bambini interessati attraverso un ulteriore ampliamento della rete ambulatoriale. Un provvedimento che è allo studio in questi giorni di febbrile vigilia dell’avvio in grande stile della campagna al fine di evitare un accesso eminentementemattutino ai servizi in questione.

C’è da tener presente a tal proposito che nel loro complessivo gli ambulatori designati sono – per la città e per la provincia – esattamente cinquanta: un numero che, stando appunto alle premesse organizzative, dovrebbe risultare sufficiente a patto però che si eviti una “sperequazione” tra mattino e pomeriggio che comporterebbe – sul piano pratico – una difficoltà di accesso per l’utenza.

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