Irruzione di un nutrito gruppo di studenti nell’aula magna del rettorato dell’Università di Catania per protestare contro un convegno dal titolo “La disforia di genere nei minori e la carriera alias negli istituti scolastici: questioni mediche, antropologiche e giuridiche”. Il convegno è organizzato dall’associazione “Scienza e vita” e patrocinato dal forum delle associazioni familiari di Catania e Asp di Catania. L’incontro ha visto tra i partecipanti anche la senatrice Binetti, il sindaco Trantino, l’arcivescovo di Catania, nonché medici e giuristi.
“È vergognoso, oltre che preoccupante, che l’Ateneo di Catania ospiti un convegno così pericoloso nei contenuti – ha detto Laura di Spine – allo stesso tempo, però, Unict si dichiara luogo di inclusione e contro ogni forma di discriminazione di genere. Serve prendere chiaramente le distanze da queste posizioni ed una volta per tutte non avvallare un evento che prevede come unici partecipanti associazioni e personalità ben note per le loro posizioni anti-scelta e discriminatorie. Infatti, il convegno esclude la comunità studentesca e le persone LGBTQ dalla possibilità di esprimersi sullo stesso piano, eppure siamo noi le dirette interessate di questa discussione. Proprio quello che dovrebbe essere un luogo di formazione e crescita si presta invece a narrazioni discriminatorie e contro la libertà delle persone».
Un centinaio di studenti e strudentesse sono entrati nell’aula magna del rettorato e, poco dopo l’inizio del convegno, hanno esposto striscioni e cartelli con scritto “Fuori la transfobia da Unict!” per esprimere il proprio dissenso sull’iniziativa e sul ruolo dell’ Università di Catania.
«Noi non abbiamo intenzione di rimanere in silenzio né di accettare passivamente tutto ciò – ha aggiunto Laura -. Abbiamo detto chiaramente che questo convegno non è ammissibile. Hanno provato a nascondere dietro una finta presentazione l’attacco al diritto di vivere liberə di persone LGBTQ+,per questo abbiamo impedito che venisse promossa una narrazione discriminante e transfobica come se nulla fosse, come se non si stesse parlando della vita delle persone e come se queste non abbiano voce in capitolo, è inaccettabile!». Il convegno si è così chiuso anticipatamente ma gli studenti sono rimasti nell’aula magna del rettorato in assemblea permanente.
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