E’ improvvisamente scomparso, ad appena 51 anni, Emanuele Mollica, biologo e dottore di ricerca in Biologia evoluzionistica, ma soprattutto direttore dell’Area marina protetta Isole Ciclopi di Aci Castello, ruolo ricoperto dal momento della sua istituzione con passione e sforzi notevoli per i contrasti che (soprattutto nei primi anni di vita) non sono certamente mancati con parte del movimento marinaro locale, legato a una visione del mare che sotto certi aspetti non è più quella dei Malavoglia, soprattutto nella gestione costiera.
L’Area marina protetta, nello specchio d’acqua fra Capomulini e Punta Uzza, con tre zone d’uso particolare, fu istituita dal ministero dell’Ambiente e gestita dal consorzio tra Comune di Aci Castello e dal Cutgana dell’Università di Catania, prendendo sostanzialmente il posto della Riserva marina, che il ministero della Marina mercantile aveva affidato alla Capitaneria nel 1990. Mollica è stato alla guida dell’Amp dal 2001 a oggi, fra battello a fondo di vetro, spazzamare e quella ricerca del collettore che va a tramutarsi in realtà. Dal 2000 al 2012 ha ricoperto anche il ruolo di direttore della Riserva naturale integrale Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi di Aci Trezza gestita dal Cutgana.
Parecchi studi esprimono la sua passione ecologica negli itinerari sottomarini proposti dall’Amp dei Ciclopi e in quelli di altre coste siciliane (dalle Eolie al Plemmirio, alle lagune di Oliveri) che non mancava di vivere anche fuori dagli orari di lavoro fra immersioni e giornate di pesca sui generis, come quando urtò con le canne sui fili elettrici lungo un fiume.
I funerali sono stati celebrati oggi, alle 16, nella chiesa Madonna della Salute a Catania