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Un bambino di dieci mesi è morto per il morbillo a Catania

Di Redazione |

Catania – Nuovo caso mortale di morbillo, il quarto dall’inizio del 2018: all’ospedale Garibaldi di Catania è morto un bambino di 10 mesi, non vaccinato perché ancora troppo piccolo. Un caso non isolato: da gennaio, proprio al Garibaldi si sono registrate 218 delle 411 infezioni da morbillo a livello nazionale.

I MEDICI: INFETTATO DA CHI NON VACCINATO

Ma oggi, un’altra tragica morte si è verificata anche in Lombardia, dove una bimba di 4 anni è deceduta all’ospedale di Brescia per un’infezione partita da un’otite e la Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta. Il bimbo siciliano era stato ricoverato ad Acireale e trasferito poi nel capoluogo etneo per l’aggravarsi delle condizioni respiratorie e cardiocircolatorie. Non ci sono certezze sul fattore contagio, sottolineano i medici, ma la madre avrebbe contratto il morbillo. Il bimbo non era in età da vaccino contro morbillo, parotite, rosolia e varicella, previsto dopo i 14 mesi, anche se era giudicato particolarmente ‘fragilè perché cardiopatico dalla nascita e con un peso corporeo di sette chili. Il bimbo era stato ricoverato dal 3 al 16 marzo scorsi nel reparto di pediatria dell’ospedale Garibaldi-Nesima per una broncopolmonite e bronchiolite in presenza di un virus respiratorio sinciziale. Era stato dimesso, migliorato, con in programma un controllo a distanza di 10 giorni. Poi si era aggravato ed era stato ricoverato nella Rianimazione del Garibaldi-Centro, diretto da Sergio Pintaudi, dove è morto.

Nella stessa struttura quest’anno si sono registrati altri due decessi: il 26 marzo scorso è morta la 25enne Maria Concetta Messina, i cui familiari hanno presentato una denuncia ai carabinieri, e il 22 gennaio ha perso la vita un 42enne affetto da grave forma di immunodeficienza. Nell’ultimo bollettino del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie, la Sicilia è indicata come la regione con la più alta incidenza di morbillo e rosolia. E di casi di morbillo a Catania dall’inizio dell’anno ne risultano più di 218 e dieci di loro riguardano donne in stato di gravidanza. Il problema, spiega Mario Cuccia, direttore di epidemiologia dell’Asp di Catania, «è che nonostante le vaccinazioni nel periodo tra il 2000-2016 nell’isola siano state del 91%, negli anni Novanta il dato era del 30% e oggi si vedono gli effetti di quel bassissimo ricorso alle vaccinazioni. La soluzione è una sola: il vaccino». Una linea sposata in pieno da Pintaudi: «Il piccolo paziente – spiega – non era nell’età da poter essere vaccinato e quindi ha contratto l’infezione da chi vaccinato non era, deve essere di monito affinché tutti capiscano che vaccinandosi, si protegge non solo se stessi, ma tutta la comunità». Anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha sottolineato come proprio l’immunità di gregge sia “l’unica arma contro una malattia che causa la morte».

Altro caso, quello della bambina morta a Brescia: Da un mese e mezzo la piccola Nicole, 4 anni, aveva febbre e dolori al collo. Era stata visitata all’ospedale di Manerbio e alla Poliambulanza, ma non era stata ricoverata. Sabato scorso i genitori hanno deciso di portarla di corsa all’ospedale Civile di Brescia, dove le condizioni della piccola sono apparse molto gravi. Trasferita nel reparto di Rianimazione Pediatrica, Nicole è morta. La Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta e il ministro Lorenzin ha disposto l’invio della task force di ispettori ministeriali per accertare quanto accaduto presso le strutture sanitarie coinvolte.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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