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Umido, benzina, lavoratori precari: la Uil spiega perché a Catania nessuna impresa vuole l’appalto dei rifiuti

Di Redazione |

CATANIA – «La storia si ripete. La gara settennale per l’affidamento dei servizi di Igiene Urbana ed Ambientale a Catania è andata ancora deserta. Uno studio della Uil etnea vuole evidenziare alcune criticità per contribuire a sbloccare una situazione che rischia di penalizzare il territorio». Lo dichiarano la segretaria generale Uil di Catania, Enza Meli, il commissario regionale Uil Trasporti Agostino Falanga e il componente della segreteria territoriale Uil Trasporti Salvo Bonaventura, che ricordano le lettere dei sindaci alla Regione per denunciare «congenite carenze infrastrutturali e l’assoluta inesistenza di progetti di pronta realizzazione», ma sottolineano pure alcuni punti del bando di Palazzo degli Elefanti che “tengono lontane” le imprese dall’appalto «esponendo i lavoratori, qualora dovesse essere affidato il servizio, a incognite salariali e rischi sul fronte della sicurezza, della qualità del lavoro. Non possiamo, inoltre, tacere – aggiungono gli esponenti del Sindacato del Popolo – sul fatto che la gara non pone le basi per giungere a una doverosa stabilizzazione dei circa 160 precari, dal 2011 in servizio e ormai indispensabili per il funzionamento del servizio».

«A proposito di criticità del bando – affermano ancora Enza Meli, Agostino Falanga e Salvo Bonaventura – riteniamo innanzitutto che la valutazione sui consumi di carburante non sia realistica e, quindi, comporterebbe un’attività in perdita a qualunque azienda appaltatrice. A proposito di impianti di compostaggio, inoltre, va ricordata l’ormai nota difficoltà che si riscontra nel conferimento dell’organico a causa del sottodimensionamento delle strutture. Ciò impone la necessità di coprire notevoli distanze per il trasporto, ma è possibile pure che non si riesca del tutto a conferire. Da qui, l’autorizzazione a trattare l’umido come indifferenziata con evidente aggravio di costi sia per le amministrazioni comunali, sia per le società esecutrici dei servizi che sono costrette a sopportare maggiori oneri».

Gli esponenti della Uil concludono: «Altro punto che merita attenzione, il controllo del territorio. Con l’introduzione della differenziata, la maggior parte dei Comuni si trova a fronteggiare l’assalto di “nuovi barbari” che abbandonano comunque e ovunque sacchi di rifiuti. Evidente che servano ancora più incisive, concrete, iniziative di contrasto per impedire il moltiplicarsi di microdiscariche abusive e, quindi, il costosissimo incremento della indifferenziata. Infine, dobbiamo auspicare maggiore attenzione per le migliorie dell’offerta tecnica che le società appaltatrici, a Catania come altrove, devono attuare con campagne informative, elaborazioni grafiche dei calendari e altre iniziative. Offriamo con spirito propositivo queste osservazioni, nella speranza che il servizio di raccolta differenziata decolli presto e bene in tutta la città di Catania. È interesse dei cittadini e dei lavoratori che ciò avvenga».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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