Catania
Uccisi in campagna, furti di arance e vendite abusive la piaga da combattere
Catania – I contrasti che sorgono tra gli agricoltori nelle campagne tra Catania e Siracusa spesso sono dovuti alle mille problematiche che attanagliano un settore in perenne crisi. Non ultima quella dei predoni, di chi va a rubare, per esempio le arance, e poi si sposta nelle città per la vendita abusiva su strada. Questi problemi – che pare siano all’origine del duplice omicidio e del ferimento maturati ieri notte in contrada Xirumi, nelle campagne in territorio di Lentini, a pochi chilometri da Scordia – sono ben noti alla prefettura etnea e alle forze dell’ordine. E due mesi fa il prefetto di Catania, Claudio Sammartino, ha convocato un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica con lo scopo di «salvaguardare quello che è un patrimonio importante del nostro territorio» ha detto in quell’occasione il prefetto.
Sammartino ha illustrato una serie di iniziative e l’ha fatto avendo al suo fianco il questore, Mario Della Cioppa, e i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, rispettivamente Raffaele Covetti e Raffaele D’Angelo. Ma c’erano anche il dirigente generale del Corpo forestale della Regione Siciliana e il dirigente del Compartimento della polizia stradale della Sicilia orientale, i sindaci e loro delegati di Acireale, Aci Catena, Adrano, Biancavilla, Castel di Iudica, Giarre, Grammichele, Licodia Eubea, Militello, Mineo, Palagonia, Paternò, Ramacca, Santa Venerina, Scordia, Vizzini e Zafferana e i rappresentanti provinciali della Coldiretti e della Cia (la Confederazione italiana agricoltori). L’obiettivo di questi incontri promossi dalla prefettura è di mettere a sistema un’attività di complessiva implementazione dei servizi interforze di controllo del territorio rurale della provincia con l’intervento di polizia, carabinieri, guardia di finanza, compresi i Corpi speciali, le polizie locali e l’Ispettorato ripartimentale delle foreste e della polizia stradale.
I sindaci e i produttori agricoli del Calatino hanno espresso vivo apprezzamento per il sostegno e la costante presenza dello Stato che ha contribuito ad elevare la percezione di sicurezza e l’attrattività del territorio. Nel corso dell’incontro è stato esposto il risultato del lavoro svolto da un gruppo tecnico costituito in Prefettura ai fini della mappatura tematica delle aree a rischio che, poi, potrà essere replicato ed esteso alle altre realtà rurali, in particolare l’area acese e quella pedemontana, «nella consapevolezza – ha osservato il prefetto Sammartino – che la produzione agricola costituisce un patrimonio da salvaguardare con il contributo di tutti gli interessati». Sulla base dei dati rilevati dalle forze dell’ordine e attraverso le segnalazioni ricevute dagli operatori del settore, è stato elaborato un innovativo sistema di controllo del territorio che ha prodotto risultati particolarmente incoraggianti, funzionale a consentire un controllo capillare ed efficace di aree particolarmente esposte al fenomeno dei furti. Tuttavia, alla luce di quanto accaduto ieri notte, la Prefettura certamente convocherà presto un Comitato ad hoc.
E anche Coldiretti Sicilia interviene, dopo quanto accaduto ieri, per ribadire che gli agricoltori sono vittime di ogni genere di furti, dai prodotti agricoli alle attrezzature fino agli animali con una escalation di fenomeni criminali che colpisce e indebolisce il settore ma mette a rischio anche la salute dei cittadini con la vendita dei prodotti in modo abusivo.
“Basta percorrere le strade della periferia o delle città – afferma Coldiretti in una nota – per vedere una vera e propria galleria degli orrori con tonnellate di prodotti offerti a pochi centesimi su bancarelle fatiscenti o spesso ammassati in cofani di auto luridi. Noi investiamo nella qualità e poi questa qualità viene svenduta a causa di un sistema illegale che alimenta un fenomeno ogni anno più inquietante che deruba gli imprenditori onesti. Si tratta di lavorare per il superamento della situazione di solitudine – conclude l’organizzazione agricola –invertendo la tendenza allo smantellamento dei presidi e delle forze di sicurezza presenti sul territorio, ma anche incentivando l’utilizzo delle nuove tecnologie per favorire il controllo capillare del territorio e garantire la sicurezza dei cittadini che vivono nelle aree rurali. Va contrastato con maggiore forza e determinazione il sistema della vendita abusiva, vanno potenziate le forze dell’ordine, le uniche che possono agire in difesa”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA