Truffa dell’ “abogada”: «Volete entrare nell’affare degli emiri? Prima dovete pagare»

Di Vittorio Romano / 19 Marzo 2018

La (presunta) professionista illustra agli ignari (ma non stupidi) interlocutori i dati tecnici dell’operazione con proprietà di linguaggio e tira fuori i nomi di noti professionisti catanesi che avrebbero già aderito al progetto in vista di parcelle faraoniche. Tutto mentre con sguardo attento e inquisitore cerca di capire se i professionisti saranno all’altezza dell’incarico «perché – aggiunge l’avvocato nel suo racconto – si sa, gli sceicchi pagano bene ma vogliono un servizio impeccabile». Dunque la donna chiede informazioni approfondite e altrettanto fa con le imprese, che devono avere tutte le certificazioni in regola.

«L’unica cosa che sfugge in quel momento – dice il noto legale catanese – è il perché i “califfi”, anziché rivolgersi a grosse strutture professionali, utilizzino una abogada senza arte né parte. Ma la risposta arriva prima della domanda: gli sceicchi non vogliono tanta pubblicità, e poi lei stessa partecipa al progetto edilizio con ben 40 milioni di euro. Non viene chiesto nulla in cambio e imprese e professionisti verranno pagati ovviamente in anticipo, cosicché si possa lavorare senza il pericolo di mancati pagamenti, insoluti e truffe».

Truffe, appunto. Perché l’unica cosa che serve per accedere al megaprogetto è il pagamento di un piccolo importo per sbloccare l’enorme transazione. «Mancherebbero infatti le ultime migliaia di euro – rivela l’avvocato – e, guarda caso, dice la “collega” spagnola, gli investitori non vogliono anticiparli per principio, poiché abituati ad investire solo milioni e mai tagli più piccoli. Ed ecco dunque che noi veniamo chiamati ad anticipare, ma solo per pochi giorni ci tranquillizza, qualche migliaia di euro per rincorrere un affare che mai si farà».

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