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Tratta di nigeriane avviate alla prostituzione, due fermi a Catania

Di Redazione |

CATANIA, 12 NOV – Una presunta “madame” nigeriana, Victoria Osarieme Osayuware, di 21 anni, e un suo collaboratore, un nigeriano di 17 anni, che farebbero parte di una banda internazionale che gestisce l’avvio alla prostituzione di minorenni connazionali giunte in Italia con sbarchi di migranti sono stati fermati dalla polizia di Stato su disposizione delle Procure Distrettuale e per i minorenni di Catania. I reati ipotizzati sono tratta di persone, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con le aggravanti della transnazionalità del reato e di avere agito in danno di minorenni per sfruttarne la prostituzione.

Al centro delle due inchieste indagini avviate dalla squadra mobile della Questura di Catania dopo l’ascolto di una ragazza di 16 anni, nome di fantasia Tina, sbarcata, il 14 luglio 2017, con altri 1.422 migranti dalla nave della Guardia Costiera Ubaldo Diciotti. Tina aveva lasciato la famiglia in Nigeria dopo essere stata sottoposta al rito «Ju Ju» e assumendo l’impegno di ubbidire alla donna che l’attendeva in Italia e pagare un debito di 25.000 euro. Aveva iniziato il viaggio con altre due ragazze ed era giunta sulle coste libiche dove si è imbarcata.

La polizia ha identificato nella Osayuware, che è stata fermata dalla squadra mobile di Torino, dove vive, la ‘madamè, e nel minorenne nigeriano di 17 anni M. A., fermato ad Agrigento, il giovane che aveva organizzato la fuga dal centro di accoglienza di Tina e il suo viaggio da Catania a Milano, via Roma, su un bus. La 16enne è stata ‘salvatà dalla polizia stradale mentre era sul pullman in viaggio per la Capitale. La “madame” è stata condotta nel carcere di Torino, il 17enne in un centro di prima accoglienza.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA