Catania – Un giovane denunciato dalla polizia e una scuola in subbuglio dallo scorso fine settimana: il plesso di via Passo Gravina dell’Istituto statale di istruzione superiore “Fermi-Eredia”. Tutto è scaturito dalla poco gradevole scoperta fatta da uno studente all’interno di uno dei bagni riservati ai ragazzi della scuola: in una delle pareti, infatti, sembrava evidente la presenza dell’occhio indiscreto di una telecamera; circostanza che ha trovato conferma poco dopo, quando il giovane è stato capace di approfondire e chiarire che “qualcuno” era riuscito a installare una microspia per scrutare morbosamente i ragazzi nella loro intimità.
Il giovane, indignato, ha rimosso la microcamera e si è rivolto alla direzione della scuola. Ciò non prima di avere inevitabilmente determinato una situazione d’allarme in altri studenti, arrabbiati e sgomenti proprio a seguito di quanto accaduto. E’ stato in questi frangenti che lo studente sarebbe stato affrontato da un altro giovane, il quale avrebbe cercato di far cadere in terra e poi distruggere la telecamera nascosta. Un gesto che gli è stato impedito, anche perché, come detto chiaramente dalla vittima, «per me dietro questo episodio potresti esserci anche tu». Un’intuizione che avrebbe poi trovato conferma attraverso la presenza nell’apparato di una “sim” telefonica, necessaria per trasmettere a uno smartphone o a un tablet le immagini rubate all’interno dei bagni. La “sim” ha permesso, infatti, di risalire a colui il quale aveva installato la microspia in questione. Lo studente ha poi subito una perquisizione domiciliare che avrebbe portato alla scoperta di immagini di interesse investigativo.
Il dirigente scolastico dell’istituto “Fermi-Eredia”, prof. Alfio Petrone, commenta così l’accaduto: «Esprimo il mio disappunto, ma anche sorpresa, in quanto la persona coinvolta è un ragazzo che ha sempre mostrato buona volontà, serietà in classe ma anche durante lo svolgimento delle attività di alternanza scuola lavoro, in cui mostrava abilità e capacità».