Catania
Sui tre bruti ossessionati dai muscoli la rabbia dei social: «Dovete marcire in galera»
Ventenni o quasi e con il culto del corpo, dei muscoli, dell’edonismo, dell’avere tutto e subito e senza alcun rispetto per la dignità di quella ragazza americana che si era fidata di loro.
Basta dare un’occhiata ai profili Roberto Mirabella, 20 anni, Salvatore Castrogiovanni e Agatino Spampinato, di 19 per “costruirsi” subito una immagine dei tre bruti arrestati con l’accusa di avere stuprato una 19enne che lavorava come babysitter nell’abitazione di una famiglia che la ospitava “alla pari”.
E sui social, come accade spesso di fronte ad un caso di cronaca così “forte” la rabbia degli utenti si è riversata sui profili dei tre. C’è chi invoca la pena di morte, chi si lascia andare ad insulti irripetibili e chi augura loro di finire i giorni in una cella di un carcere.
“Sei un bel ragazzo – ha scritto Maria Angela – e mi auguro che sei anche di buona famiglia. Come hai potuto fare una cosa del genere? Non penso che ti “mancavano occasioni” anzi sono convinta che con una buona dose di gentilezza e di amore avresti avuto molte donne ai tuoi piedi, senza “sporcarti”di questo gesto folle. Non avrai MAI il coraggio di guardare tua madre negli occhi! Spero in una giusta e severa PENA!!».
“Schifosi, schifo schifo, la vergogna dell’umanità” ha scritto Maria, “Sei la vergogna dei Catanesi ..Hai infangato la nostra amata catania” ha scritto invece Letizia, “Ci vuole la castrazione chimica per vermi come voi. Siete la vergogna del genere maschile” ha scritto Mario, e c’è anche Enzo che scrive: “Ho un figlio di 5 anni in meno, 14 anni!!!! Se dovesse mai avere un atteggiamento di questo genere lo levo io stesso dal mondo!!!!!! Ma fortunatamente sa cosa deve fare con le donne!!!! Le deve amare e non stuprare!!!!”
La ragazza è stata avvicinata dai tre in un bar di via Teatro Massimo dove la straniera si trovava assieme a un’amica. La 19enne, rimasta poi da sola, è stata convinta dai tre a spostarsi in un altro locale della zona e poi, una volta in strada, l’hanno obbligata a salire sulla loro auto; uno dei tre l’ha afferrata per un braccio spingendola sul sedile posteriore. Fermata l’auto in un luogo appartato nei pressi di piazza Europa, i tre giovani hanno abusato sessualmente a turno della vittima, riprendendo anche le fasi della violenza con i loro telefonini.
Il giorno seguente, dopo aver parlato al telefono con la madre e la sorella, la ragazza ha chiesto aiuto alla famiglia che la ospitava a Catania, che a sua volta ha contattato un amico che presta servizio nell’Arma. La vittima, ascoltata dai carabinieri della Stazione di Piazza Verga, ha raccontato tutto ai militari che, coordinati dal magistrato di turno della Procura e dai magistrati del pool specializzato nei reati riguardanti la violenza di genere, hanno ricostruito i fatti e indentificato subito i tre bruti. Gli investigatori hanno acquisito anche alcune registrazioni audio-video fatte dalla ragazza all’interno del bar, e un video inviatole sul suo profilo social la mattina successiva da uno degli autori della violenza, che la invitava a un nuovo incontro. I tre sono stati fermati e, dopo l’interrogatorio, condotti al carcere di Catania Piazza Lanza.
Il sindaco di Catania Salvo Pogliese ha intanto dato mandato all’avvocatura comunale di costituzione di parte civile del Comune di Catania nell’eventuale processo contro i tre bruti.
«Alla giovane ospite della nostra città – ha affermato il sindaco Pogliese – va la più sentita solidarietà della comunità catanese che condanna fermamente la gravissima azione che oltre ad avere gravemente leso la dignità della ragazza, macchia anche la reputazione di Catania».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA