STORIE CATANESI
Storie Catanesi: la Villa dei Varagghi
Amarcord e gioco alla villa Pacini
Salvatore Bafumo, protagonista del primo episodio di “Storie Catanesi”, ci racconta nuove curiosità su Catania.
Oggi parliamo di Villa Pacini, giardino inaugurato nei primi anni dell’Unità d’Italia, situato subito fuori la Porta Uzeda e di fianco alla famosa Pescheria di Catania.
Salvatore accenna a uno dei tanti cambiamenti a cui la villa è stata sottoposta nel corso della sua storia ovvero l’allargamento degli “Archi della Marina” per ammodernare ed estendere il passaggio della ferrovia a metà degli anni sessanta. Una modifica di poco conto in confronto all’istituzione ufficiale degli Archi nel 1866 e la realizzazione del molo Crispi negli anni trenta del XX secolo, i quali hanno ridotto la superficie del giardino e occluso l’apertura della villa verso il mare.
Addentrandoci nel parco, come in un vero amarcord felliniano, il signor Bafumo rievoca la sua infanzia e gli alberi ad alto fusto che circondavano la piazza rispetto a quelli odierni. Che poi da piccoli vediamo tutto più grande, ma tant’è che Salvatore si ricorda così.
Era un luogo di incontro per tante famiglie e di gioco per i bambini. Sottolineo “era”, visto che di bambini non se ne vedono molti, sebbene sia stato allestito un parco giochi inclusivo e moderno l’anno scorso. Sarà questione di tempo.
Magari sono proprio quegli stessi bambini che giocavano un tempo, che ora, da anziani, affollano la piazza. Sono seduti intorno a tavoli improvvisati e accompagnati dalle loro fidate carte fino al calar del sole. Per questa ragione la Villa Pacini è stata ribattezzata dai cittadini come “Villa degli sbadigli” o in dialetto dei “Varagghi”.
Le chiacchiere e gli sbadigli delle tante persone anziane che passano il tempo sotto l’ombra degli alberi o dei suoi famosi archi ci rammentano che i bambini non ci sono più, ma che la voglia di giocare non si è mai persa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA