Catania – Il primo colpo di ruspa è previsto la prossima settimana, e non sarà un colpo di ruspa come tutti gli altri, perché qui si tratta di eliminare cadenti obbrobri in cemento che alterano e deturpano l’habitat naturale del lunghissimo litorale sabbioso della Plaia. Negli anni scorsi le tre spiagge libere comunali – che pur con tutte le loro carenze rappresentano per i catanesi i punti di riferimento del primo e del secondo tratto del litorale – sono state in parte “alleggerite” con le ruspe dal cemento degradato di strutture e manufatti fissi, che prima e dopo l’estate si trasformano in zone franche dove nascondere o dividersi refurtive, dove spacciare o comunque delinquere, tutte cose che con la Plaia non hanno nulla a che vedere, e tanto meno si conciliano con la fruizione collettiva che può caratterizzare questi spazi di enorme valore ambientale, non solo in estate.
In particolare è stata decementificata in buona parte la prima spiaggia, mentre nella terza e soprattutto nella seconda resta ancora parecchio da fare, tra ingressi pericolanti da cui è meglio stare lontani, spogliatoi, bar e servizi igienici ormai inservibili, veri “pugni allo stomaco” di cemento e ferro arrugginito, se si pensa alle dune sabbiose e al delicato ecosistema della Plaia che diversi decenni fa era ancora praticamente integro. L’opportunità di di fare un primo piccolo ma concreto passo, è venuta dal recente “referendum” del Comune che con lo strumento della democrazia partecipata – come previsto da una legge regionale del 2014 – ha decretato l’interesse dei catanesi alla riqualificazione delle tre spiagge libere comunali, destinandovi un “tesoretto” di 300mila euro, ovvero almeno il due per cento dei trasferimenti dalla Regione al Comune, a patto appunto di coinvolgere i cittadini. Con queste risorse, pur se limitate, sono stati appaltati e aggiudicati dei lavori che adesso sono al nastro di partenza, e che devono necessariamente essere avviati entro pochi giorni, perché l’estate non è così lontana e perché oltre alla totale decementificazione, quando si finirà il lavoro con le ruspe bisognerà subito dopo dotare le tre spiagge dei necessari servizi, con strutture amovibili in legno, e del verde che gradatamente e nel rispetto dell’habitat originario della Plaia dovrà sostituire il cemento. «I lavori dovranno necessariamente cominciare entro la prossima settimana, e su questo ho avuto garanzie dall’impresa aggiudicataria – conferma l’assessore ai Lavori pubblici Michele Giorgianni – non c’è un giorno da perdere, in quanto l’obiettivo dell’Amministrazione è poter organizzare il “Lungomare liberato” del mese di maggio proprio alla Plaia, per dare così anche il via all’estate delle spiagge libere a cemento zero che rientra nei nostri programmi».
La prima domenica di maggio, peraltro, coincide proprio con il Primo maggio, quando il litorale della Plaia, come ormai tradizione, diventa meta di migliaia di giovani, che si riuniscono all’insegna della musica e del divertimento, e per le spiagge libere a “cemento zero” sarebbe questa un’ottima occasione per mettersi in vetrina, a patto certo che si faccia in tempo. L’anticipo della stagione al mese di maggio, per valorizzare il clima di cui gode Catania, è da anni un obiettivo che non viene raggiunto, alla Plaia e soprattutto al Lungomare, a causa di problemi e intoppi anche legali che ritardano l’apertura di spiagge libere e solarium. I lavori che stanno per essere avviati prevedono la totale decementificazione e a seguire una serie di servizi per la tematizzazione delle spiagge: la prima sarà dedicata allo sport, anche perché più facilmente raggiungibile a piedi, di corsa o in bici, la seconda alla natura, con un graduale percorso mirato a ricreare le originarie dune della Plaia e l’ecosistema naturale, e la terza alle famiglie, con attrezzature come barbecue fissi. Non resta che vedere se, almeno così, la Plaia riuscirà a “cambiare” estate, e a uscire dal lungo letargo che l’avvolge prima e dopo la bella stagione, per nove mesi all’anno.
L’iter
L’appalto da 300mila euro è stato aggiudicato con le risorse (circa il 2% dei trasferimenti regionali) accantonate in seguito al “referendum” on line con cui il Comune, con lo strumento della democrazia partecipata previsto proprio da una legge regionale, ha invitato i cittadini a esprimersi su quattro diversi progetti. Su un totale di 9.854 catanesi votanti, la riqualificazione delle tre spiagge libere ha ottenuto 4.683 preferenze, il 47,5% del totale.
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