Quattro persone sono state arrestate con l'accusa di tentato omicidio in concorso e detenzione e porto in luogo pubblico di almeno due pistole calibro 7,65. Si tratta di quattro esponenti del clan Cappello che la sera dell’8 agosto del 2020 si affrontarono in strada, nel quartiere di Librino, con esponenti dei "Cursoti Milanesi".
Sparatoria che terminò con 2 morti e diversi feriti. In manette sono finiti Rocco Ferrara (16 anni e otto mesi di carcere), Riccardo Pedicone (14 anni, tre mesi e tre giorni), Gioacchino Spampinato (14 anni, tre mesi e 10 giorni) e Luciano Tudisco (14 anni, già detenuto per altra causa). I quattro erano già stati condannati con rito abbreviato in primo grado. I primi tre sono sati trasferiti nel carcere Bicocca di Catania.
Gli arresti sono stati eseguiti, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Cata, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Catania su provvedimento del gip del tribunale etneo. I quattro sono accusati del tentato omicidio di Martino Carmelo Sanfilippo e Rosario Viglianesi.
La sparatoria si verificò l’8 agosto del 2020 quando un gruppo di persone, alcuni del clan dei “Cursoti Milanesi” e del clan “Cappello”, si sono affrontati armi in pugno per strada. Ci furono due morti (Luciano D’Alessandro e Vincenzo Scalia) e diversi feriti. Rocco Ferrara ha tentato di sfuggire alla cattura attraverso i tetti del complesso residenziale di edilizia popolare di viale Moncada a Librino ma è stato bloccato in poco tempo.