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Sparatoria “Conforama”, 19enne arrestato ha usato arma clandestina

Di Mario Previtera |

Riposto (Catania) – Tentato omicidio e porto illegale di arma clandestina è l’accusa contestata a Riccardo Guarrera, il 19enne giarrese arrestato ieri sera dai carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Giarre e che si è reso protagonista di una sparatoria all’interno del centro commerciale “Conforama” di Riposto. La galleria del megastore ieri pomeriggio è stata teatro del grave fatto, originato da una lite scaturita per futili motivi con una commessa di un negozio di telefonia operante all’interno dello shopping center, riconducibile all’insofferenza del 19ennne per la coda formatasi davanti al negozio per il rispetto della normativa emanata per prevenire il contagio da covid19. Il giovane ha inveito contro la donna, scagliandosi successivamente contro un commesso al quale ha sferrato un pugno e su un 38enne, impiegato presso una vicina tabaccheria, sempre all’interno della galleria, risultato poi essere il convivente della commessa.

L’aggressore, riportato apparentemente alla calma, grazie anche all’intervento di altri clienti, si era allontanato dal centro per recarsi nel parcheggio esterno del megastore e prelevare dall’auto una pistola, tornare dentro e, non curante delle numerosissime persone presenti in galleria, far fuoco verso il 38enne attinto all’addome e agli arti inferiori da ben cinque colpi.L’intervento immediato sul posto dei carabinieri del Comando Compagnia di Giarre, tramite una segnalazione pervenuta al 112, ha consentito di bloccare il 19enne mentre tentava di fuggire e recuperare il giubbotto, che lo stesso aveva lasciato cadere sull’asfalto, contenente in una delle tasche l’arma utilizzata per il tentato omicidio, una semiautomatica cal.7,65 con la matricola abrasa e un colpo ancora in canna. La vittima dell’agguato ieri sera è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Cannizzaro di Catania dov’è tuttora ricoverata in prognosi riservata. L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato rinchiuso nel carcere di Messina Gazzi. Sulla scena del crimine ieri è intervenuto il personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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