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Si torna a viaggiare sulla Caltagirone-Ct riapre martoriata linea ferroviaria

Di Gianfranco Polizzi |

Caltagirone (Catania) –  Da domani tornano a viaggiare i treni sulla linea ferroviaria Caltagirone-Catania. E venne così il grande giorno, ma dopo due anni di chiusura per lavori di manutenzione straordinaria e un investimento di oltre 11 milioni di euro, sostenuto dalla Regione Siciliana e realizzato da Rete ferroviaria italiana (Rfi). Anche se per l’hinterland del Calatino, obiettivamente marginale, rispetto l’area metropolitana di Catania, per via del rilevante gap infrastrutturale, ieri è stato pur sempre un giorno di festa. La martoriata linea ferrata, che sino a maggio 2011 raggiungeva Gela, ha riaperto il primo segmento. Ovvero dal capoluogo a Caltagirone che, nei suoi 91 km, solca, anche in stazioni impensabili, sei centri del Calatino. Fra questi Grammichele, Scordia, Militello e le stazioni “fantasma” di Vizzini, Palagonia e Mineo, assai distanti dai loro centri abitati.

Saranno tre le corse giornaliere, almeno per il momento, che dal capoluogo raggiungeranno Caltagirone e viceversa. Al fischio di partenza del capostazione sono saliti sul treno i rappresentanti istituzionali, con in testa il governatore Nello Musumeci e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, i vertici dirigenziali di Rfi e Trenitalia e una cordata di sindaci, accompagnati da Gino Ioppolo e Salvo Pogliese, per giungere a Catania.

Nello Musumeci, presidente Regione Sicilia

Per il presidente della Regione, Nello Musumeci è stato come proiettarsi indietro nel tempo, al lontano 1869, anno in cui i primi treni percorsero questo tracciato. «È come se fossimo tornati al 30 ottobre 1892 – ha esordito – anno in cui il treno giunse per la prima volta a Caltagirone. Da quando sono a capo della Regione abbiamo sollecitato i vertici di Rfi e Trenitalia. Ora abbiamo realizzato un primo sogno. L’altro è quello di riprendere i collegamenti con Gela (foto sopra il ponte inagibile). Abbiamo intercettato 90 milioni di euro per riattivare l’intera tratta». Gli orari dei treni sono da rivedere, così come le locomotive. Per la grande festa c’era il treno moderno Minuetto, ma torneranno le vecchie «Ln», vale a dire le littorine. «Stiamo lavorando per migliorare i tempi di percorrenza – ha detto l’assessore Marco Falcone – e così compiere il tragitto in un’ora e 20 minuti, a fronte di 2 ore. La tratta sarà servita al momento da treni misti: Minuetto e Ln (littorine), perché Trenitalia mantiene il contratto di servizio, che paga la Regione. La Regione ha chiesto nuovi treni. Ne arriveranno 4 nel 2019, 17 nel 2020 e 11 nel 2021. La flotta è di 38 treni, ma noi speriamo che, nei prossimi 4 anni, giunga a 70».

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