Quattro famiglie economicamente disagiate che da molti anni occupano un immobile abbandonato in via Gallo 3 a Catania, ma da oltre 35 anni di proprietà prima dell’ospedale Vittorio Emanuele» e poi del Policlinico, dovranno lasciare le abitazioni. Lo rende noto il Sunia dopo che l'azienda ospedaliera ha avviato l’iter per l’intervento dell’ufficiale giudiziario annunciando un’assemblea pubblica per oggi, alle 19, di fronte all’ex Palazzo dell’Esa. L'immobile fu donato al Vittorio Emanuele dalla vecchia proprietaria che aveva concesso in affitto a delle famiglie alcuni degli appartamenti.
A queste, ricostruisce il sindacato, sono negli anni subentrate altre famiglie che hanno chiesto all’amministrazione ospedaliera di potere regolarizzare la propria posizione, non ottenendo una risposta risolutiva. Nel 2006 l’azienda ha avviato una causa per il rilascio delle case occupate senza titolo. «In diverse occasioni – sostiene il Sunia – si è tentata una mediazione stragiudiziale per pervenire ad un accordo tra le parti, accordo più volte quasi raggiunto, ma il cambio di direzione dell’Azienda e le diverse vicende amministrative non hanno consentito che la vicenda venisse chiusa. La sentenza emessa nel 2016 condanna le famiglie a pagare i canoni pregressi e a lasciare gli appartamenti». In questi anni, secondo il Sunia di Catania, gli interessati si sono presi cura dell’immobile nonostante nel contenzioso queste somme spese non siano state tenute in alcun conto. Il sindacato aveva presentato una proposta transattiva, discussa con gli interessati, che potesse consentire alle famiglie di estinguere con una rateizzazione il debito pregresso, ovviamente decurtato tenendo anche conto delle spese fatte per la manutenzione ordinaria e straordinaria, e di pagare regolarmente i canoni dell’affitto. La proposta, rende noto il sindacato, presentata il 1 dicembre è stata rigettata il 10 gennaio.
La risposta del Policlinico: L’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco”, guidata da Gaetano Sirna, ha recentemente intrapreso
iniziative mirate al recupero degli immobili occupati abusivamente. A tale scopo, è stato adottato un apposito piano di ricognizione straordinaria teso alla valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà di questa azienda.In merito alla vicenda degli occupanti abusivi degli appartamenti aziendali di via Gallo 4 -6 e via Sant’Elena 6-12, l’Azienda, con deliberazione del Direttore generale ff n. 229 del 08.10.2020, ha dato esecuzione alla sentenza del Tribunale di Catania n. 5599/2016 e della successiva sentenza della corte di Appello n. 1927/2019. Ciò ha comportato l’avvio di idonee azioni giudiziarie finalizzate al rilascio delle unità immobiliari da parte delle famiglie che le occupano, e al recupero delle somme dovute a titolo di indennità di occupazione “sine titulo”, oltre al recupero delle spese di lite liquidate nei due gradi di giudizio.L’accordo transattivo proposto nei diversi incontri con l’azienda dal sindacato Sunia, peraltro in rappresentanza parziale di alcune delle famiglie interessate dalla sentenza, è stato giudicato inaccettabile in quanto ben lontano da quanto disposto dal Tribunale di Catania. Tale accordo avrebbe infatti comportato un danno erariale inammissibile per un’azienda pubblica che gestisce risorse pubbliche. Quindi, pur comprendendo lo stato di necessità delle famiglie, l'azienda ospedaliero universitaria non intende ulteriormente tollerare alcuna situazione di illegalità nella gestione dei beni appartenenti al proprio patrimonio.