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Sciolti per mafia il Consiglio e l’Amministrazione comunale di Misterbianco

Di Mario Barresi |

La notizia era nell’aria. Ma, quando da Roma sono uscite le indiscrezioni sul fatto che il provvedimento fosse all’ordine del giorno di oggi pomeriggio, ha assunto il crisma della veridicità E poi, alle 18, l’ufficialità. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, “a seguito di accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), ha deliberato lo scioglimento per diciotto mesi del Consiglio comunale di Misterbianco (Catania) e il contestuale affidamento dell’amministrazione dell’ente a una commissione di gestione straordinaria”.

Per approfondire leggi anche: IL SINDACO DI GUARDO: «SONO INDIGNATO»

ecisiva la relazione del prefetto di Catania, Claudio Sammartino, a seguito dell’ispezione disposta poco dopo l’inchiesta su mafia e scommesse online “Revolution bet 2″, che, il 21 novembre scorso, ha portato agli arresti domiciliari, da parte dei carabinieri, del vicesindaco Carmelo Santapaola per intestazione fittizia di beni. Una commissione d’accesso agli atti dell’Ente locale è stata nominata dal prefetto Claudio Sammartino, ed è già operativa. La Dda della Procura contesta a Carmelo Santapaola di essere titolare di fatto, assieme ai fratelli Carmelo e Vincenzo Placenti, indicati ai vertici del gruppo legato a Cosa nostra, dell”Orso Bianco Caffè, locale già sequestrato il 14 novembre scorso. Il vicesindaco e assessore alle Manutenzioni si è dimesso dal suo incarico. Il prefetto lo stesso giorno lo aveva sospeso dalle funzioni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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