Catania – L’assenza della processione di Sant’Agata tra le vie della città porta un lutto nel cuore dei fedeli. I cancelli del Duomo sono chiusi. Non si possono creare assembramenti, si sa. I devoti rivolgono le loro preghiere alla Santa tra le mura domestiche. Ma non è facile. I festeggiamenti agatini rappresentano da sempre una gioia, una linfa vitale da cui attingere la forza per affrontare il resto dell’anno. Di volta in volta, il volto di Agata sembra avere un’espressione diversa, si aspetta l’uscita del busto reliquiario fuori dal sacello della cattedrale, per poterla vedere in viso, come se il suo sguardo parlasse ad ogni singolo credente.
Il Covid ha distrutto ogni certezza, ma non la devozione per la Santa patrona: il credente sa di essere ascoltato, sa che le proprie preghiere vengono accolte comunque, anche nel silenzio della città. E’ così che delicatamente qualcuno ha deposto un mazzo di fiori tra il cancello chiuso e le porte serrate della Cattedrale. Un fascio di rose rosse con un bigliettino con su scritto: “Vi prego di farli arrivare quanto più possibile vicino la Santa”.