La notizia sarà certa solo la prossima settimana, quando, dopo l’Epifania, ci sarà l’annuncio. Ma la probabilità è alta, molto alta. E, se così fosse, avremmo, quando ci sarà, una festa di Sant’Agata… vestita a nuovo.
A guidare il nuovo Comitato per la festa sarebbe infatti la stilista Mariella Gennarino. Un nome molto popolare a Catania nell’ambito del fashion, una imprenditrice di successo nel campo della moda sposa e non solo, ma anche una appassionata di Sant’Agata…
La designazione, a lungo discussa fra i soci fondatori del Comitato, cioè l’arcivescovo per la Chiesa e il sindaco per il Comune sarebbe arrivata già da un po' nelle segrete stanze, ma la presidente designata – prima donna ad assumere l’incarico – avrebbe a lungo ponderato la sua scelta. Comunque, è un nome che al momento vede tutti d’accordo.
Incompleta sarebbe ancora, invece, la lista dei componenti del Comitato: sei, tre per parte. Potrebbero essere inclusi volti noti come il generale Ettore Mastroeni dell'Associazione nazionale Carabinieri, già nell’ultima edizione “normale” della festa, 2020, coordinatore nominato dal Comitato per gestire al meglio la processione della cera del 3 febbraio, sempre assai complessa per le numerose richieste di partecipazione. E volti nuovi come quello del dottor Salvatore Lo Giudice, dirigente del settore Cultura, responsabile Grandi eventi culturali e del Palazzo della Cultura, nonché a capo della Commissione comunale di Vigilanza per i locali di Pubblico spettacolo.
Sugli altri nomi si discuterebbe ancora. Si dava in buona posizione il rientro del presidente uscente Riccardo Tomasello fra i componenti, ma anche del primo presidente Francesco Marano, già nominato presidente emerito del Comitato. Due designazioni che avrebbero finito per elidersi fra loro, per non fare torto a nessuno. È probabile, invece, che vengano aggiunte come in passato, figure tecniche come avvocati o giuristi o esperti di arte.
Un titolo, quest’ultimo, che rivendica, per la verità, anche la probabile presidente. Formatasi all’Accademia delle Belle Arti, studiosa di storia del costume e delle tradizioni siciliane, un interesse riversato anche nelle sue collezioni, Mariella Gennarino, costumista per molti antichi e lirici per le cui produzioni ha curato i costumi, ama raccontare di come la sua fede per Sant’Agata (sua anche una rivisitazione del famoso Velo) abbia finito per influenzare artisticamente il suo lavoro: «Il mio percorso in continua evoluzione – scrive essa stessa nel blog Cataniavip – incontrò la spiritualità della nostra Santa Patrona Agata (io mi chiamo Maria Agata e sono nata in febbraio) e il 5 febbraio rientrando dal Duomo di Catania, sentii di dover creare gli abiti da sposa. Mi feci portare un manichino e tutti i merletti siciliani riposti nei nostri scaffali in atelier… non so come ma le mie mani camminavano da sole sfiorando e dipanando quelle trame, quei merletti, unendoli tra loro, creando delle opere, delle colonne, dei ceri… ecco cos’erano i ceri che si scioglievano in strada creando forme diverse, portate dai devoti in spalla, quando da piccolina andavo con la Mamma, devota e amante dell’arte a vedere la festa…».
Nomine a parte, sicuramente, alla luce del nuovo dilagare della pandemia, il nuovo Comitato non farà il miracolo di restituirci la festa di Sant’Agata che, come l’anno scorso, avrà altri accenti, più intimi. Ma sicuramente, comincerà a mettere ordine nel groviglio. Il vecchio Comitato presieduto da Riccardo Tomasello è infatti scaduto il 14 settembre scorso: non c’era, appunto, una nuova determinazione, ma neanche una proroga ufficiale per la vecchia gestione (in parte dimissionaria), tanto più che a partire dalla festa d’agosto del 2020 e per tutto il 2021 non si sono svolte manifestazioni esterne, ma solo religiose, gestite dunque direttamente dalla Chiesa. Di più, sono scadute anche le nomine per le figure tecniche, primo fra tutte quella del Capo fercolo o Maestro della Vara, Claudio Consoli. Riconfermato? Sostituito? Ma se il Fercolo non esce dalla sua casa….
Infine un altro rallentamento sarebbe venuto dall’arcivescovo, il quale sta attendendo il suo successore, dopo le dimissioni per raggiunti limiti d’età il 14 giugno. Magari avrebbe preferito che certe decisioni venissero prese dal nuovo vescovo. Ma finora, da Roma, nessuna notizia è arrivata e poiché fino alla nuova nomina, i suoi poteri restano integri, le decisioni, infine, sono state prese.