Catania
Sant’Agata, I Vespri e le riflessioni di monsignor Gristina
Catania – Ecco il testo del messaggio che l’arcivescovo metropolita di Catania, monsignor Salvatore Gristina, ha rivolto alla cittadinanza in occasione dei Vespri celebrati nel pomeriggio in Cattedrale in occasione della festa di Sant’ Agata:
«Negli anni scorsi è stato motivo di tanta gioia incontrarci a Piazza Stesicoro, nel tardo pomeriggio di giorno 4 febbraio, per il messaggio che dal fercolo di Sant’Agata rivolgevo alla Città, durante il passaggio del busto reliquiario dai luoghi del martirio. In quelle occasioni parlavo di Agata e, a nome di tutti voi, invocavo la sua protezione per noi, per le nostre famiglie, la Città e la nostra Comunità ecclesiale. Oggi, a causa della pandemia, l’incontro ha un carattere diverso e certamente più intimo. Infatti, non siamo nella grande piazza stracolma di devoti, di tanti bambini, di ragazzi e giovani, di tante famiglie e di tanti turisti pieni di stupore per tutto ciò che potevano ammirare e che difficilmente potevano vedere altrove. Questa sera io posso rivolgermi a voi via streaming e lo faccio nel contesto della preghiera dei Vespri. Come sempre, parlerò di Agata e mi rivolgerò a lei a nome di tutti voi.
Possiamo anzitutto dire che Agata fece sue le parole che Paolo (Rom 8,35.37-39) rivolgeva a se stesso e ai discepoli di Gesù. Le domande che abbiamo ascoltato sono poste a conclusione della lunga trattazione sulla redenzione operata da Cristo e che noi accogliamo nella fede. Questa azione di Cristo nella storia degli uomini (redenzione), pone il credente battezzato nella condizione di poter vivere una vita nuova nella pace con Dio e con il prossimo, senza paura e nella libertà, con la gioia di essere guidati e mossi interiormente dallo Spirito Santo. Lo Spirito rende il cristiano figlio adottivo del Padre permettendogli di fare esperienza dell’amore di Dio come fondamento di ogni speranza. Arricchito di tanti doni, ogni battezzato può far sue le parole dell’Apostolo. Agata si comportò così e man mano che cresceva nella consapevolezza di essere amata dal Signore, personalizzava la sua risposta a tanto amore fino a viverlo in forma totale con la verginità, e fedele fino al martirio. Le espressioni che abbiamo ascoltato ritornano continuamente nella narrazione della passione di Agata. E’ bene conoscere anche questo testo che illustra la esemplarità di Agata e suscita in noi il desiderio di comportarci come lei nelle difficoltà della vita, ed in particolare, in quelle che possono nascere dal nostro impegno di essere coerenti con il battesimo ricevuto. La rinunzia al peccato e l’autentica vita cristiana spesso procurano incomprensioni e, persino, persecuzione, come ne fanno esperienza tanti discepoli di Gesù, anche giovani di età come Agata, in tante parti del mondo.
Qualcuno potrebbe pensare che così potremmo diventare integralisti, fanatici ed incapaci di stare bene con gli altri. Ai nostri giorni, sorelle e fratelli carissimi, ai cristiani è chiesto con forza e con urgenza di dimostrare, quotidianamente e con una esistenza ricca di fraternità e di solidarietà, che il vero amore per il Signore non impoverisce la nostra esistenza, ma, anzi, rende straordinariamente fecondo il nostro amore per il prossimo. La nostra è una stagione propizia per questa testimonianza che possiamo condividere con i vari appartenenti ad ogni autentica forma di credenza e vita religiosa. E’ questo il significato della iniziativa che oggi è celebrata per la prima volta e noi siamo fieri che ciò accada il 4 febbraio, giorno tanto caro ai devoti agatini. Mi riferisco alla “Giornata Internazionale della Fratellanza umana” stabilita nel 2020 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La data odierna è stata scelta per ricordare lo storico incontro avvenuto il 4 febbraio 2019 ad Abu Dabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, tra Papa Francesco e l’Imam di Al-Azhar (Egitto) Ahmad Al Tayyeb. Durante l’incontro fu firmato il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune. La Giornata ha quindi radici laiche ma possiede anche un valore autenticamente religioso. E’ importante conoscere anche questo testo per far crescere in tutti, e particolarmente nelle giovani generazioni, l’impegno a vivere nella fraternità a favore della pace, affinché le donne e gli uomini di oggi vivano da fratelli e si impegnino nella salvaguardia della casa comune dove tutti possiamo trovare un posto degno della nostra condizione umana.
Noi questa sera abbiamo la gioia di arricchire la festa di Sant’Agata con questa ulteriore sottolineatura: la celebrazione della Giornata Internazionale della Fratellanza umana. La celebriamo come elemento nuovo ed importante della nostra devozione agatina, e siamo sicuri che anche i devoti di domani vorranno fare altrettanto. Per questo vogliamo chiedere alla Santa Patrona di farci crescere nell’amore di Gesù fondamento solido della nostra fraternità verso tutti. Inoltre, in questo tempo si sta procedendo alla vaccinazione generalizzata per vincere il virus responsabile della pandemia in corso. Chiediamo alla Santa Patrona di ottenere a tutti la vaccinazione contro il COVID 19 ed anche quella contro le pandemie morali che tanti danni procurano in chi non si lascia immunizzare. Amata nostra Sant’Agata liberaci dalla pandemia che ci preoccupa e ci smarrisce. Ottienici forza e resistenza contro i germi di divisioni, di esclusioni, di disprezzo e di violenza verso gli altri che inquinano le nostre relazioni e ci impediscono di vivere nella fraternità.
Grazie Sant’Agata e così sia per tutti noi».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA