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Sant’Agata al tempo del covid, la Fipe: «Meglio un lockdown nei giorni di festa»

Di Redazione |

«Restiamo una delle categorie più colpite, non vorremmo essere noi a pagare anche questa volta le conseguenze di un mancato controllo del territorio e di una distrazione da parte della politica nella gestione della festa di Sant’Agata».

Lo ha detto Giovanni Trimboli, presidente ristoratori Fipe Confcommercio di Catania sui festeggiamenti per la Patrona del capoluogo etneo senza processioni e con la Cattedrale, chiedendo «un lockdown della città chiusa» nei giorni clou, dal 3 al 5 febbraio prossimi. «Purtroppo – spiega Trimboli – temiamo che i festeggiamenti possano sfuggire di mano e comportamenti irresponsabili possano avere conseguenze disastrose sia dal punto di vista sanitario, con aumento dei contagi nei giorni successivi, sia dal punto di vista economico con nuove devastanti chiusure delle attività di ristorazione. Invochiamo pertanto – aggiunge – un lockdown totale in città nei giorni 3, 4 e 5 febbraio prossimi per scongiurare quegli assembramenti che purtroppo temiamo saranno inevitabili nonostante tutti gli accorgimenti e gli appelli lanciati dalle istituzioni».

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