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Sant’Agata 2020, il cardinale Sandri: «Non violare mai le donne, neppure con una canzone»

Di Redazione |

CATANIA – A Sant’Agata «chiediamo che con la sua preghiera vegli su tutte le donne del mondo: su quelle che sono state violate nella loro dignità, alle madri che piangono per i loro figli, alle spose abbandonate, a quelle che sono sfruttate o che buttano la propria esistenza con scelte sconsiderate». Così il cardinale Leonardo Sandri, prefetto per la congregazione per le Chiese Orientali, nell’omelia del Solenne Pontificale nella Basilica Cattedrale di Catania in onore della Patrona della città, Sant’Agata.

«La nostra società – ha concluso il cardinale – vegli sul ruolo prezioso della donna, e non consenta, mai, che nemmeno una canzone possa violarne la dignità con linguaggi volgari o che incitano alla violenza. Ci aiutino e veglino su di noi la Tutta Santa Madre di Dio, Maria Santissima e Sant’Agata». 

Chiaro il riferimento al rapper Junior Cally, in gara a Sanremo, al centro di una polemica per un vecchio brano definito sessista e violento («L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la maschera» recita in una parte del testo) e nel cui video il rapper si muove di fronte ad una ragazza legata mani e piedi ad una sedia con un sacchetto sulla testa. 

Ma quello del cardinale Sandri è stato un passaggio della sua omelia che ha toccato diversi argomenti, dalle guerre in Siria e Iraq fino a don Puglisi. Il «coraggio che nasce in un cuore conquistato da Cristo e tutto proteso a Lui – ha detto – non è soltanto quello di Sant’Agata, ma anche di fratelli e sorelle che in questi anni ed anche oggi subiscono il martirio a causa del nome del Signore. A motivo del mio incarico come Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali non posso non pensare al dramma che si consuma non lontano da qui, nel Vicino e Medio Oriente, in particolare in Siria ed Iraq». 

«Oggi la presenza di due Vescovi provenienti dal Burkina Faso, con il quale sono attivi da anni alcuni progetti di collaborazione nella vostra Chiesa catanese – ha aggiunto il cardinale – ci ricorda la strage di cristiani avvenuta all’inizio di dicembre del 2019, alle quali si sommano le persistenti violenze o rapimenti in Nigeria. Ma non voglio dimenticare quell’appartenenza a Cristo che ha generato in Sicilia una lotta per la liberazione dell’uomo e soprattutto delle giovani generazioni dai tentacoli delle organizzazioni malavitose: penso tra tutti al beato don Pino Puglisi».

«La Chiesa di Roma – ha sottolineato il cardinale Sandri – oggi ricorda infine i quattordici anni dalla uccisione di don Andrea Santoro. Le sue parole riassumono tutte le vicende di martirio che ho evocato: “Il vantaggio di noi cristiani nel credere in un Dio inerme, in un Dio che attira con l’amore e non domina col potere, è un vantaggio da non perdere. E’ un “vantaggio” che può sembrare ‘”vantaggioso” e perdente e lo è, agli occhi del mondo, ma è vittorioso agli occhi di Dio e capace di conquistare il cuore del mondo». 

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