Il Vicepresidente Vicario del Consiglio Comunale Riccardo Pellegrino interviene su quanto dichiarato dal sindaco Trantino a proposito dei fondi stanziati dal Governo centrale per attuare nel quartiere San Cristoforo il modello Caivano:
“Ringrazio il Governo nazionale per i fondi stanziati per attuare anche a Catania il cosiddetto modello Caivano con le misure di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile e leggo a tal proposito con piacere le parole del Sindaco Enrico Trantino. Non posso che essere lieto che l’amministrazione si sia finalmente ricordata di S. Cristoforo. Auspico però che questo si traduca adesso in un proficuo dialogo con tutte le forze del territorio: ad oggi, senza l’interessamento mio, del presidente della I Municipalità Bassini e del consigliere Melo Vassallo nulla si sarebbe fatto a S. Cristoforo. Faccio qualche esempio giusto per non farci trascinare dall’onda emotiva dei fondi in arrivo: negli ultimi mesi abbiamo inviato diverse segnalazioni chiedendo pattuglie della polizia municipale a supporto dei numerosi cambiamenti alla viabilità che hanno interessato il quartiere, così come abbiamo chiesto supporto in questi giorni di partenza del villaggio del Natale che tanti cittadini generosi hanno reso possibile con il proprio contributo”.
“Purtroppo – prosegue Pellegrino – mi dispiace dire che abbiamo ricevuto solo silenzio, in particolare dall’assessore Alessandro Porto”.
“Ringrazio il Presidente del I Municipio Francesco Bassini per essersi fatto tramite per le richieste di autorizzazioni di suolo pubblico necessarie e ringrazio gli assessori La Greca e Pesce per il loro supporto. Ma queste sono tutte iniziative di singoli individui che hanno deciso di dare una mano, non interventi organici, mirati e programmati, come sarebbe giusto da parte di una Giunta comunale che ha a cuore la propria città e ogni singolo quartiere”.
“Non mi stancherò mai di ripeterlo: Catania non è solo il centro storico o il Corso Italia e non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B”. “Adesso – conclude Riccardo Pellegrino – si ascolti chi il quartiere lo conosce, si ascoltino i dirigenti scolastici, i parroci, i consiglieri di municipalità e i cittadini: solo dialogando con chi il quartiere lo vive e lo ama e dimostrando una reale presenza dell’amministrazione (non con interventi spot e interessati) si potranno attuare le giuste misure per allontanare i giovani dai rischi della devianza de dall’arruolamento nella delinquenza organizzata”.