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Roberto Adamov, quando i tasti di un pianoforte suonano grazie alla solidarietà

Di Pinella Leocata |

Aci Catena (Catania) – Roberto Adamov è un ragazzino sorridente di 11 anni ed ha un talento innato per la musica. Un talento che, curato con attenzione, lo ha portato a vincere il primo premio in numerosi concorsi di pianoforte nazionali e internazionali. Ma se questo è stato possibile non è solo grazie alla sua determinazione, alla costanza con cui studia, all’attenzione ad ogni singola battuta e frase musicale, ma anche e soprattutto grazie alle persone che ha incontrato, che hanno creduto in lui e che gli hanno consentito di studiare.

La famiglia di Roberto non ha i mezzi economici necessari e, prima ancora, non aveva le competenze per capire le grandi qualità del figlio. I genitori, bulgari, vivono da molti anni ad Aci Catena e fanno molti sacrifici per mandare avanti con grande dignità i figli e la casa. La mamma fa lavoretti occasionali, il papà guida un camion e spesso è lontano per molto tempo. Per la prof. Carmelita Cocuccio, l’insegnante di pianoforte di Roberto Adamov, all’inizio è stata dura fare capire che dovevano appoggiare lo studio del figlio e che il ragazzo non poteva sospendere le lezioni per più di qualche giorno. È stata lei, che insegna all’istituto comprensivo Guglielmino di Acicatena, a scoprire il talento del ragazzino quando aveva appena otto anni. Per gli allievi di quell’età la scuola non prevede lezioni individuali di strumento, ma la prof. Cocuccio capì che Robertino – il fratello più piccolo di un altro suo allievo – aveva un’attitudine particolare che andava coltivata, e subito.

E qui comincia la catena di incontri positivi, di persone che non si girano dall’altra parte, che non frustrano per indolenza, ignavia o invidia le potenzialità degli altri, soprattutto se dipendono da loro. La prof. Carmelita Cocuccio chiede alla preside di potere fare una lezione pomeridiana a settimana al ragazzino, e Irene Patané, lungimirante e disponibile, non si trincera dietro le regole burocratiche. Dà il consenso. Cominciano le lezioni di pianoforte, lo strumento che Robertino ha amato da sempre, dopo averne apprezzato il suono in un concerto in tv. Nessuna esitazione, nonostante il nonno materno, seguendo la tradizione musicale bulgara, suonasse il clarinetto, la fisarmonica e il violino.

Il ragazzo si esercita ogni giorno a scuola, sul pianoforte donato dalla prof. Cocuccio che non lascia passare un giorno senza seguirlo. Di più. Quando comincia ad affermarsi ai concorsi, conquistando sempre al primo posto, decide che il ragazzo deve apprendere anche la tecnica del legato e del tocco, ma per questo ci vuole un pianoforte a coda che la scuola non ha. La professoressa si ricorda che il Comune di Aci Catena ne ha uno, in un palazzo chiuso al pubblico. Si rivolge al vicesindaco Giovanni Pulvirenti che capisce e non si tira indietro. Così due volte a settimana, dalle 15 alle 17, un impiegato comunale va ad aprire Palazzo Riggio per Roberto Adamov.

Intanto la storia e i successi del giovanissimo pianista sono conosciuti in tutta la scuola, soprattutto dopo che il ragazzino vince il primo premio all’Ibla Grand Prize: una masterclass di un mese in America, in Ohio, per studiare con grandi musicisti. E i più bravi del corso, al termine, si esibiranno alla Carnegie Hall. Allora si scoprono due cose: che Robertino è troppo piccolo per potere andare – bisogna avere almeno 13 anni – e che non ha un pianoforte a casa su cui esercitarsi, così il sabato e la domenica non può suonare. A questo punto scatta la solidarietà della scuola. La prof. d’inglese Rita Stivale lancia una campagna di crowdfunding per raccogliere i soldi per acquistare un pianoforte per il ragazzo e riesce a farlo in poco tempo mettendo a disposizione la maggior parte della somma necessaria, la parte restante la pagheranno i genitori a rate di 30 euro al mese. Non solo. In vista del viaggio in America, tra due anni, è necessario che Robertino conosca l’inglese. Così ha iniziato a studiarlo. A dargli lezioni, gratuitamente, in videoconferenza, dalla Spagna dove vive, la prof. Barbara Cordova che ha conosciuto e apprezzato il ragazzo ad aprile scorso, a Brindisi, al concorso internazionale “G. Piliego” cui partecipava anche la sua piccola figlia Norah Wanton. Così, grazie a questa rete con cui tante persone generose lo sostengono, Robertino va avanti, sempre allegro, determinato, fiducioso. Studia pianoforte almeno due ore e mezzo al giorno, poi fa gli altri compiti e riesce bene in tutte le materie. E con i premi che vince, alcuni in denaro, può pagarsi il biglietto aereo per partecipare ad altri concorsi e farsi conoscere.

Roberto Adamov con la professoressa Carmelita Cocuccio

Questi i primi premi che ha vinto: nel 2015 nei concorsi “TuttArte”,“ L. D’Agata” e “N. Cappellani/Costa”; nel 2016 all’international competition “G. Campochiaro”, al concorso “N. Cappellani/Costa” e al concorso internazionale “E. Sollima”; nel 2017 vince, a giugno, il primo premio al concorso internazionale “Magma” e a luglio all’ “International Ibla Prize Competition”; nell’aprile 2018 ha vinto il primo premio assoluto e il premio speciale per le particolari doti musicali rispetto alla giovane età al concorso internazionale “G. Piliego” cui partecipavano ragazzi provenienti dai più prestigiosi conservatori d’Europa. E un altro primo premio ha vinto nei giorni scorsi a Milano. Il 20 luglio scorso, infine, ha aperto la rassegna culturale estiva “Di cortile in cortile” del Comune di Misterbianco con un’esibizione che ha stupito e incantato i presenti e che ha concluso suonando una strepitosa “Tarantella” di Liszt. Il padre di Robertino era fuori per lavoro, ma ha potuto ascoltarlo comunque al cellulare che la mamma ha tenuto aperto per tutta la durata del concerto.

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