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Referendum, Ministro Orlando: «Con “no”, Paese perde»

Di Carmela Marino |

Catania – «Dobbiamo correggere la deformazione del dibattito sul Referendum: il nostro appello va in questa direzione. Noi riteniamo che sia fondamentale parlare del merito: non stiamo decidendo una cosa che riguarderà i prossimi governi, ma una cosa che interessa le generazioni future». Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, alla festa nazionale dell’Unità a Catania.

«In questo senso – ha aggiunto – piegare la discussione in una sorta di referendum sul governo è un errore molto grave che in qualche modo ci porta fuori strada. Non riesco a vedere per alcuna ragione la vittoria del no, per un rafforzamento del quadro politico e quindi per un a accelerazione del processo riformatore. Dopo di ché – ha concluso il ministro – non sono mai per utilizzare toni apocalittici, però credo che il Paese non ne guadagnerebbe molto, anzi avrebbe molto da perdere».

Il ministro ha poi rilanciato gli Stati generali della lotta alle mafie: «La lotta alla criminalità organizzata non è più localizzabile in alcune regioni perché ha ormai un carattere nazionale. Il problema deve essere affrontato con l’orgoglio di avere inferto colpi importanti alla criminalità organizzata, ma questo fenomeno sta cambiando molto e gli strumenti per combatterlo devono essere sottoposti ad una verifica». «Gli strumenti – ha aggiunto Orlando – vanno rinnovati e bisogna vedere quali sono le forze che devono concorrere a questa battaglia. Il senso di questi Stati Generali è di chiamare a raccolta le energie del Paese e gli addetti ai lavori. La lotta alla mafia non è un tema di cui si devono occupare soltanto i magistrati, ma interessa anche le forze sociali, economiche e tutti i cittadini»COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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