“Recupero critico” per Corona Giudici rinviano decisione su rientro in carcere

Di Redazione / 25 Giugno 2018

MILANO – In questi mesi è emersa la «fatica del paziente» Fabrizio Corona a «stare all’interno» delle attività dell’affidamento terapeutico ed è stata “altalenante” la sua frequentazione del programma di recupero. E’ quanto segnala lo Smi, il Servizio multidisciplinare integrato, in una relazione agli atti del Tribunale di Sorveglianza di Milano che oggi ha deciso di rinviare a fine novembre la decisione sulla conferma o meno della misura alternativa al carcere che l’ex “re dei paparazzi” ha ottenuto in via provvisoria a febbraio. I giudici, presieduti da Giovanna Di Rosa, infatti, nel loro provvedimento parlano di «elementi positivi» emersi nell’affidamento terapeutico (per curare una dipendenza psicologica da cocaina) ma anche di «criticità». E proprio per “meglio valutare” queste «criticità» in un «tempo» più lungo è stata fissata un’udienza per il 26 novembre prossimo e servirà una «relazione più approfondita» dell’Ufficio esecuzione penale esterna.

Nella relazione dello Smi (i giudici hanno spiegato che ne servirà un’altra in questi mesi prima dell’udienza), gli esperti parlano di una «reale difficoltà» dell’ex agente fotografico nel percorso di affidamento, chiarendo che Corona «apre piccolissimi spiragli introspettivi che però richiude». Ed esprime una «estrema sofferenza» a stare all’interno del «programma proposto». Per lui il sostituto pg Antonio Lamanna aveva chiesto il ritorno in carcere, evidenziando una serie di violazioni commesse dall’ex agente fotografico. I giudici, invece, con una decisione non molto comune nei casi delle persone che stanno scontando la pena con misure alternative, hanno preferito monitorare ancora la situazione senza prendere un provvedimento definitivo. Hanno parlato, infatti, nel loro atto, notificato alle parti, della «necessità» di un «congruo rinvio» per meglio valutare la “adesione interiore” di Corona al percorso, la sua «intima comprensione delle regole» e la «efficacia del trattamento», dati gli elementi positivi ma anche le criticità emerse. Da qui la necessità anche di nuove relazioni per acquisire «dati socio-comportamentali» di Corona.

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