Ramacca (Catania) – In piazza Umberto, a Ramacca, “svetta” un albero di Natale. Dai rami pendono decine di pacchi, con tanti auspici e regali. Gli ultimi pensieri, ieri sera, sono volati in cielo per Filippa e Lucia Mogavero, le sorelle che hanno perso la vita per una mano assassina, mercoledì scorso, fra le mura domestiche.
Almeno duemila cittadini hanno reso omaggio alla memoria delle due donne, stringendosi in un silenzioso corteo popolare. Genitori e bambini, insegnanti e studenti, con striscioni e candele, si sono ritrovati in un’area di viale Libertà, nelle adiacenze dell’istituto comprensivo “Gravina De Cruyllas” e con l’adesione del dirigente scolastico, Josephine Monica Scavo.
I primi passi sono stati mossi dal vicesindaco Giovanni Savia, con i rappresentanti di associazioni locali e intere famiglie. Un “fiume” umano ha raggiunto lentamente la Chiesa Matrice. I sacerdoti Ninè Valdini e Giovanni Di Martino hanno poi invitato i ramacchesi al raccoglimento e alla preghiera, in un momento di grande tragedia per la famiglia delle vittime e per la comunità. All’appello si sono uniti anche gli amministratori dei centri del Calatino-Sud Simeto e le autorità militari, con il tenente colonnello Felice Pagliara (comandante dei carabinieri della Compagnia di Palagonia) e il vicequestore Marcello Ariosto (dirigente del Commissariato di Caltagirone).
«Un silenzio assordante ha attraversato la nostra città. Questo episodio tragico, purtroppo, non mancherà di segnare la storia di questo paese», ha detto il sindaco Giuseppe Limoli. «La vicinanza delle istituzioni e la solidarietà della gente non potrà lenire il dolore dei familiari per le incolmabili perdite delle due donne, che sono state al centro di un brutale disegno criminoso. Non rimane che attendere il decorso della giustizia, ma anche la certezza della pena per il responsabile del duplice delitto».
Le forze dell’ordine hanno dato una risposta immediata, con una tempestiva ricostruzione dell’accaduto, chiudendo il “cerchio” dell’attività investigativa in pochissime ore. «Lo Stato – ha dichiarato il sindaco di Militello, on. Giovanni Burtone – non è assente. In diversi centri calatini, tuttavia, si avvertono segnali di sofferenza sociale che sfociano in gravissimi atti di violenza. Restano forti pure le pressioni della criminalità su un tessuto debole, che reclama maggiori attenzioni e supporti».
Attestati di piena vicinanza sono giunti anche dai primi cittadini Salvo Astuti (Palagonia), Franco Barchitta (Scordia) e Giuseppe Purpora (Grammichele), dal vicesindaco Sergio Gruttadauria (Caltagirone) e dagli assessori di altre municipalità del circondario. Cordoglio e sdegno per il duplice assassinio, infine, sono stati espressi dai consiglieri comunali e dal presidente del civico consesso, Giuseppe Lanzafame, nell’ambito di una seduta in sessione straordinaria e urgente.