«Sono certamente dati positivi, ma non ci può bastare. Non ci si deve accontentare mai. Anche perché questi dati sono anche controversi, non solo per Catania ma per tante altre province». Lo dice il sindaco Enrico Trantino commentando il buon risultato nella classifica annuale “Qualità della vita” stilata dal Sole 24 ore. Il quotidiano economico ha infatti decretato per la provincia etnea un avanzamento di ben nove posizioni, fino alla posizione 83, peraltro analizzando dati che fanno quasi interamente riferimento al periodo successivo alla sua elezione a sindaco del capoluogo e quindi metropolitano.
Data la premessa, non stupisce così che il pensiero del primo cittadino vada subito ad «alcuni dati paradossali, come quelli che ci vedono peggiorare nella circolazione, una delle aree dove stiamo intervenendo di più. Le auto, che sono in aumento nonostante stiamo incentivando le aree pedonali per diminuirne l’acquisto. E lo stesso vale per le ciclabili che hanno incontrato spesso la collera dei catanesi».
Il sindaco non esulta nemmeno per i (tanti) dati che vedono la città in positivo miglioramento. «Ad esempio – prosegue Trantino – i dati economici sono frutto anche dell’impegno del governo nella nostra industria», facendo riferimento all’aumento di 1.000 euro nel valore aggiunto pro-capite. Per quanto riguarda il turismo invece, dove la provincia etnea vede un +19%, si tratterebbe del riflesso di uno «sforzo di rendere la città non solo una attrazione per lo svago ma anche un luogo dove si apprezza il patrimonio e l’offerta culturale».
Un punto questo che, anche se delineato in chiave positiva dall’indagine perché porta ricchezza al territorio, ha comportato un aumento degli affitti del 38,5%. «Credo – prosegue – che la linea tracciata sia positiva e siamo ancora ben lontani da un eventuale allarme dovuto al fenomeno del cosiddetto “over tourism”. Ci sono ancora tantissimi appartamenti sfitti in città, e le dinamiche di mercato non possono essere influenzate solo dalle decisioni dell’Amministrazione. Così come non possiamo influenzare il dato, molto positivo, delle ore di sole che pure compare in classifica». Tra i miglioramenti di quest’anno c’è anche un tema caro a Trantino, peraltro noto penalista: la criminalità. Catania è ben lontana dalle pessime performance di Milano e altre grandi città. Ma vede cinque volte più furti d’auto della media. «I furti d’auto sono un tema su cui abbiamo parlato oggi co prefetto (ieri per chi legge, ndr). Ma i reati che creano allarme sociale, omicidi, aggressioni e rapine sono in calo. Il bicchiere può essere sempre mezzo pieno o mezzo vuoto: ricordiamo il ‘93 quando con 100 omicidi l’anno si sottolineava come si andasse a ballare nei caffè concerto». Classifiche sulle quali c’è quindi da tenere sempre un atteggiamento se non didiffidenza, quanto meno critico «ricordando che Firenze quest’anno ha perso 30 posizioni», conclude Trantino.