CATANIA – Dopo circa dieci ore di camera di Consiglio, i giudici della terza sezione penale (presidente Castagnola, a latere Calamita e Zimmitti) hanno letto in aula, intorno alle 20.30 di ieri sera, la sentenza di primo grado del processo denominato Caronte, indagine considerata una sorta di prosecuzione dell’operazione “Iblis” che fruttò numerosi arresti nell’ambito dei presunti rapporti tra mafia, politica e mondo imprenditoriale.
Tra i ventisette imputati in questo procedimento, altri undici furono giudicati con il rito abbreviato, spiccano Vincenzo Ercolano, indicato dai magistrati come l’esponente principale della famiglia mafiosa degli Ercolano-Santapaola, il padre Pippo (capomafia deceduto) sposò la sorella del boss Benedetto Santapaola; Alfio e Vincenzo Aiello, la sorella di Ercolano, Cosima Palma e il cognato Concetto Di Stefano. Quattordici le condanne comminate dai giudici, tredici invece le assoluzioni. Queste le condanne: Aiello Alfio Maria (6 anni e sei mesi); Aiello Vincenzo Maria (7 anni); Anastasi Marco Maria Antonio (3 anni); Cammarata Bernardo (3 anni e tre mesi); Cannavò Sergio (9 anni); Caruso Francesco (7 anni e undici mesi); Di Stefano Concetto Palmino (3 anni); Ercolano Cosima Palma (3 anni); Ercolano Vincenzo Enrico Augusto (15 anni); Greco Giacomo (2 anni e sei mesi); Guardo Francesco (13 anni e dieci mesi); Guardo Michele (13 anni e sei mesi); Sciuto Giuseppe (16 anni e sette mesi); Strano Francesco (3 anni).
Assolti invece Benvenuto Giovanni, Benvenuto Maurizio, Brusca Fabio, Di Napoli Stefania, Di Napoli Pietro, Ercolano Mario, Massimino Santo, Virga Eleonora, Virga Giuseppe, Virga Pietro, Zuccarello Augusto. I giudici hanno inoltre stabilito di non doversi procedere per Lo Faro Orazio e Patanè Orazio. Nel loro dispositivo i giudici hanno disposto l’esecuzione o l’abrogazione di ulteriori provvedimenti accessori. A rappresentare l’accusa i pubblici ministeri Agata Santonocito e Antonino Fanara. Tra gli avvocati componenti il collegio difensivo ricordiamo Francesco Antille, Mario Cardillo, Emanuela Fragalà, Andrea Gianninò, Andrea Gianninò, il prof. Giovanni Grasso, Tommaso Tamburino e Sergio Ziccone. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni. All’operazione “Caronte” contribuirono anche le dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia. Tra loro Gaetano D’Aquino, Santo La Causa, Giuseppe Laudani, Giuseppe Mirabile, Paolo Mirabile, Giuseppe Sardino ed Eugenio Sturiale. Numerose le intercettazioni telefoniche e ambientali.