Catania – “Abbiamo deciso di dare questi spazi alla Comunità di Sant’Egidio perché possa svolgere la sua attività in favore dei più deboli, ascoltare chi ha bisogno, poter dare loro un consiglio, una possibilità, un’opportunità, un aiuto”.
Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco dopo aver consegnato al rappresentante della Comunità Emiliano Abramo, uno spazio di 250 metri quadrati al primo piano di via Castello Ursino all’angolo con via Transito, dove un tempo si trovavano gli uffici dell’Anagrafe, poi trasferiti nel Centro direzionale di San Leone. I nuovi locali – realizzati nell’ambito della generale ristrutturazione dell’ex convento di Santa Chiara, a poca distanza dalla chiesa omonima, dove Sant’Egidio ha la sua storica sede – sono stati approntati in sei mesi con un intervento che prevedeva il rifacimento di tutti gli impianti.
Alla cerimonia di consegna dello spazio erano presenti, tra gli altri, l’assessore al Welfare Fortunato Parisi, il dott. Sebastiano Mignemi e l’arch. Anna Maria Pace di Legambiente. C’erano poi numerosi volontari, anziani del quartiere, qualche senza fissa dimora e alcuni migranti.
“I volontari di Sant’Egidio – ha detto Bianco – svolgono diverse attività in favore di tutti coloro i quali si trovano in una condizione di difficoltà: famiglie catanesi, famiglie di questo quartiere ad alto livello di disagio, e anche migranti. Anche grazie a questi nuovi locali, tutti coloro i quali si trovano in difficoltà in questo quartiere, potranno avere un po’ di attenzione e di disponibilità, un aiuto. L’Amministrazione comunale è al fianco di tutti coloro i quali aiutano chi soffre e naturalmente chi è in condizione di disagio. Un sostegno che ha un’unica condizione: che si rispettino le regole, il principio di legalità, che non si scavalchi la fila di chi aspettano e non si pretenda di avere un’attenzione diversa da quella degli altri”. Abramo ha ringraziato il Sindaco per aver sempre sostenuto la Comunità nel proprio lavoro e si è detto felice dei nuovi locali, “molto belli, ampi, adatti a rispondere alle domande dei meno fortunati di questo quartiere”.
“Sant’Egidio – ha aggiunto – è presente nel centro storico della città e segue in particolare bambini e anziani. Devo dire che, grazie ai nostri pranzi, alla voglia dei nostri volontari di far compagnia, di evitare che gli anziani se ne restino rinchiusi in casa, si è creato un bel clima, tale da far diventare questo quartiere un piccolo villaggio. La nostra attività adesso trova un nuovo spazio che ci consentirà anche di ospitare un presìdio, aperto a tutti, in cui i poveri e tutti coloro i quali sono in difficoltà anche temporanee, sanno che saranno accolti e ascoltati. Raccoglieremo così dati e domande e poter elaborare risposte insieme con l’Amministrazione comunale”.