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Policlinico Catania, countdown per Cardiologia: scatta il trasferimento

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catania – Ci siamo. A partire dalla prossima settimana scatterà la complessa operazione trasloco di Cardiologia, Cardiochirurgia e Terapia intensiva dal vecchio Ferrarotto al serpentone del Policlinico. Già da alcuni giorni la Cardiologia del prof. Tamburino ha sospeso i ricoveri di routine e garantisce solo le emergenze. Questo per permettere con relativa tranquillità e nella massima sicurezza il trasferimento dei pazienti nel nuovo edificio. Nel volgere di pochi giorni l’operazione dovrebbe concludersi e a quel punto tutta la città si avvarrà di un sistema di assistenza cardiologica all’avanguardia, che si basa anche su sofisticate sale operatorie di ultima generazione che sono il «fiore all’occhiello» del nuovo padiglione universitario che ospiterà presto anche la chirurgia d’urgenza del rettore prof. Francesco Basile e il centro trapianti. Ecco, davanti a questa operazione di alta sanità viene spontaneo dire…«perché». Infatti, perché si tiene ancora chiuso un moderno Pronto soccorso del Policlinico, dotato di una elisuperfice per il soccorso notturno? Tra l’altro l’elipista ha ricevuto il battesimo durante il G7 dello scorso maggio con i grandi della Terra, ma, dopo quella parentesi è inutilizzata. Stiamo parlando di un reparto che è dotato di moderni macchinari, due tac, due «obi», una per i malati infettivi, e un angiografo.

Si tratta di quel macchinario che permette di intervenire tempestivamente sui pazienti con gravi emorragie interne, per stabilizzarli permettendo, così, ai medici di intervenire poi con relativa calma. Un macchinario di questo genere avrebbe potuto magari fare la differenza nella tragica morte dell’ispettore Raciti e del devoto di S. Agata. Il pronto soccorso è ultimato da tempo, ma è ancora chiuso perché – si dice – la politica non ha ancora deciso quando fare l’inaugurazione. Si preferisce al momento mantenere aperto un Pronto soccorso dell’Ove che non ha più neanche la certificazione antincendio e ci si dimentica che dall’altro capo della città, ad appena 4-5 km, c’è un reparto moderno che attende solo il taglio del nastro. Certo in questi casi non è facile districarsi. Significa cambiare i connotati della sanità cittadina e dell’assistenza, ma se le strutture sono state realizzate bisognerà prima o poi utilizzarle. Tosto prima che dopo visto che sono all’avanguardia. Ma negli ambienti medici c’è un’altra tesi alla base della mancata apertura.

In questo periodo di campagna elettorale non bisogna fare favori a nessuno dei candidati. Eppoi bisogna garantire l’assistenza a chi abita in centro città che non può essere sostenuta – si dice – soltanto dal vecchio Garibaldi, dimenticando, però, che l’ospedale centrale ha da poco completato il rafforzamento di posti letto in vista della chiusura dell’Ove. Tutto poi deve essere messo in correlazione con l’apertura del S. Marco di Librino. Solo pochi chilometri separano il vecchio Ove dal Policlinico, ma per alcuni sono tanti, soprattutto per la popolazione anziana. E’ quell’idea di ospedale sotto casa sul quale si discute da anni. Chissà cosa pensano di questo dibattito gli anziani e i cittadini di Milo, Zafferana, Fornazzo e dell’hinterland che per raggiungere l’ospedale più vicino devono macinare sino a una trentina di km in strade spesso intasate… «Due pesi e due misure».

Quindi sul caso del reparto di emergenza del Policlinico al momento sembra essere calato il silenzio. Probabilmente se ne riparlerà dopo le elezioni, ma pur sempre con la pre condizione che allo stesso tempo apra il S. Marco. Eppure tra pochi giorni col trasferimento del dipartimento di Cardiologia dal Ferrarotto gli infartuati gravi che giungeranno all’Ove rischiano di dover poi perdere tempo prezioso per essere trasferiti al Policlinico. E’ logico, per garantire una assistenza più adeguata e celere che una volta ultimato il trasferimento della Cardiologia non si remori troppo per il Pronto soccorso, magari lasciando un presidio all’Ove sino all’apertura del San Marco. Ora quello che emerge tra le righe – perché al momento sulla operazione vige il più stretto riserbo – sarebbero i ripetuti input che sarebbero arrivati a tutte le alte istituzioni dalla direzione del Policlinico che ha urgenza di aprire , a maggior ragione adesso che tutta la Cardiologia sta per giungere al Policlinico. E’ comunque una complessa macchina quella che si è messa in moto, che riguarda anche il San Marco, ospedale costato 200 milioni. E qui le novità sono una nebulosa. L’ultimo termine per la consegna della struttura è scaduto il 28 febbraio. A distanza di oltre un mese da quella data trapela solo che l’azienda avrebbe mandato un altro segnale forte alla direzione lavori Tecnis, concedendo una quarantina di giorni per ultimare le rifiniture del primo grande padiglione. Poi trascorso questo periodo il rischio è che scattino le penali e a quel punto tutto potrebbe complicarsi. Comunque sembra chel’azienda sanitaria abbia intenzione di far partire già da adesso la pianificazione del trasferimento al San Marco del Dipartimento materno infantile dal S. Bambino mentre anche le lettere per l’assunzione del personale a tempo, per il p. soccorso e i reparti collegati, avrebbero concluso l’iter. In questo delicato contesto si inserisce il rinnovo delle direzioni di due grandi ospedali: il Policlinico e il Cannizzaro. I direttori Cantaro e Pellicanò hanno avuto una proroga dalla Regione di 45 giorni. I primi di maggio dovrebbero concludere il mandato proprio nel periodo in cui potrebbe essere partito il trasloco del Materno infantile. Si dice nei corridoi del Policlinico che il dott. Cantaro potrebbe diventare commissario ad acta del San Marco. Quindi per tutta la complessa operazione da portare a conclusione un ruolo fondamentale potrebbe svolgerlo il Rettore. A questo punto l’interrogativo che sorge spontaneo è: si arriverà ad inizio estate a vedere avviato il trasferimento dei primi reparti nell’ospedale di Librino? E il nuovo pronto soccorso avrà tutti i reparti collegati per diventare un efficiente polo di assistenza?COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA